Hanno perso la loro nonna, in pochi istanti. Gli occhi di quei due bimbi innocenti probabilmente non dimenticheranno mai più quelle scene di terrore e dolore, portando con loro i traumi di una disgrazia assurda e terribile.
Era una mattinata che sembrava piuttosto tranquilla. Sabato niente scuola e la passeggiata con la nonna materna. Il panificio di famiglia era a due passi, bastava attraversare la strada. Usciti dal civico 12 di via Portella della Ginestra, Vincenza Lombardo e i figli della figlia, due bimbi di 3 e 4 anni, erano sul marciapiede. Probabilmente la nonna teneva per mano i nipotini, anche se quel marciapiede sembrava piuttosto sicuro perché era largo e delimitato da paletti. Alcuni di essi erano mancanti. Ed è proprio questo particolare che si rivelerà fatale.
Enza, Edoardo e Giuseppe, vanno verso l’incrocio, forse vogliono attraversare, ma per farlo devono aggirare i binari del tram. Si sente una sgommata. Il racconto di chi ha visto quella scena è raccapricciante. Due ruote girano a vuoto su un dosso vicino ai binari. Poi improvvisamente toccano terra e l’auto, una Fiat 600 guidata da un’insegnante di 24 anni fa una gincana assurda, imprevedibile, si infila tra i paletti, colpisce una fioriera e poi piomba su nonna e nipotini. Vincenza finisce sotto la macchina, mentre uno dei due bimbi con la faccia contro il parabrezza. L’altro fratellino cade a terra, poi si rialza, piange.
Sul pavimento ci sono sangue, rottami dell’auto, vetri, il cemento spaccato della fioriera e i giocattoli dei bimbi: le loro macchinette e i camioncini. A poca distanza, Nonna Enza è semi cosciente e chiede aiuto. Accorrono i passanti, alcuni uomini alzano di peso l’auto, la spostano e liberano Enza che, però, si lamenta per i dolori e dice di non respirare bene. Qualcuno cerca di tenerla sveglia, qualcun altro cerca di tranquillizzarla.
Si sentono le urla disperate del marito, il compagno di una vita. Ha sentito il botto, le urla, ha capito che è successo qualcosa di molto grave. Ha attraversato la strada e ha visto la moglie a terra, in gravissime condizioni. Urla “Enza, Enza”, ma non può aiutarla. Anche lui accusa un malore. Arrivano le ambulanze, la 24enne che ha investito nonna e nipotini è catatonica, completamente sotto choc. I sanitari portano via nonna Enza, che morirà in ospedale da lì a poco. Ma anche i nipotini sono feriti, uno di loro sembra messo male. Vengono portati all’ospedale dei bambini di corsa.
Il marciapiede è pieno di sangue e di giocattolini usciti fuori da un sacchetto di plastica. Un connubio che fa molto male, un colpo alla vista e al cuore. Nonna Enza è deceduta, falciata da un’auto impazzita. E il quartiere piange per una brava signora, gentile con tutti, ancora troppo giovane per andare via.
Il cordoglio
“Sono sconvolta, non so dire altro – scrive Ornella -. Una figura da sempre nella mia vita, fin da piccola. Il panificio dei D’Amico è il panificio di famiglia da una vita”.
Un affetto testimoniato anche dal tappeto di gente che ha seguito il corteo funebre che si è fermato per l’ultimo saluto, dopo il funerale, proprio davanti al negozio Conca d’Oro.
“Fanno un pane buonissimo ed Enza era gentilissima – commenta una cliente -. Io facevo ogni giorno un bel po’ di strada a piedi per comprare il pane Berlusconi della famiglia D’Amico, il rimacino più buono del quartiere. Una donna che mancherà, una tragedia assurda e inaspettata. Fortunatamente i nipotini si sono salvati. Lei riposi in pace”.
In cielo sono stati lanciati palloncini. Un serpentone che forma un Rosario. Il vento lo ha spinto verso il palazzo di fronte, proprio lì dove abitava Enza, e i fili del tram lo hanno tenuto sospeso in aria per diversi minuti. A Romagnolo, in via Portella della Ginestra, scenario involontario della tragedia, si guarda al cielo. Poi il tram spezza il filo, e i palloncini ed Enza vanno via lontano.