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domenica, 14 Luglio 2024

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Incendi, alluvioni, rifiuti, mancato diserbo e potature: le proteste in quinta circoscrizione

PoliticaIncendi, alluvioni, rifiuti, mancato diserbo e potature: le proteste in quinta circoscrizione

Il consigliere Salvo Altadonna ha presentato un formale atto di diffida e messa in mora all'indirizzo del primo cittadino

“Gli incendi di questa estate, che hanno visto centinaia di danneggiamenti in città, soprattutto nel quartiere Borgo Nuovo dove decine di famiglie sono ancora fuori dalle proprie case, è soltanto il primo allarme di un totale disinteresse da parte dell’attuale amministrazione comunale nei confronti dei bisogni maggiormente percepiti dai palermitani”. A dirlo è il capogruppo Pd della V Circoscrizione Salvo Altadonna, che questa mattina ha presentato un formale atto di diffida e messa in mora all’indirizzo del primo cittadino.

“Vorremmo semplicemente una città normale – sottolinea il consigliere -. Sembrava, durante la campagna elettorale, che la coalizione che sosteneva Lagalla avesse pronte le soluzioni che archiviassero l’esperienza Orlando, invece, a più di un anno dal suo insediamento non abbiamo neanche una lontana visione di un cambiamento”.

Cosa c’entra Lagalla con gli incendi

“A differenza degli altri anni – spiega Altadonna – questa estate, visto il mancato diserbo delle aree verdi urbane, gli incendi che hanno interessato il verde boschivo sono entrati violentemente in città. Questo diviene oggi causa anche di diverse bombe d’acqua che già con le prime piogge di questi giorni hanno travolto interi quartieri. La mancata pulizia dei terreni che hanno subito incendi ha reso gli stessi impermeabili. A questo si aggiunge l’assenza di pulizie delle caditoie e l’allagamento e servito”

Nella diffida il consigliere della quinta circoscrizione Salvo Altadonna cita diversi articoli del codice civile: “Sono stato eletto per dare risposte ai cittadini, ma in assenza di risposte da parte dell’amministrazione, non mi resta che agire nel modo più energico che conosco, ovvero, richiamare alle proprie responsabilità di legge l’amministrazione, in una Palermo in cui le scuole aprono a metà settembre – spiega – ed il diserbo al loro interno finisce a fine ottobre. Non è normale una città nella quale i commercianti devono costruire barriere improvvisate per evitare che con due gocce d’acqua i loro negozi debbano essere allagati. Non è normale una città che ormai convive con i rifiuti tendendo quasi ad abituarsi alla loro presenza. Non è normale una città che nell’era dei cambiamenti climatici a causa della mancata cura del verde, mette i suoi abitanti nelle condizioni di vivere la natura come nocumento”.

Altadonna teme che la sua diffida inviata all’amministrazione cada nel silenzio: “In tal caso mi proccuperò di inviare per competenza la medesima diffida al Prefetto ed al Questore, affinché le istituzioni ad ogni livello si sentano chiamate in causa a difesa dei cittadini. Successivamente si vedrà, molto dipenderà dalla capacità di indignarsi e di reagire dei palermitani. Spero che i miei colleghi delle altre circoscrizioni vogliano supportare questa iniziativa che il gruppo consiliare ha ritenuto di portare avanti in accordo con il segretario del circolo Marcello Riccobono, anche per sottolineare un’opposizione decisa a questa amministrazione”.

Sindaco in difficoltà

“Ho avuto modo di conoscere il Professore Lagalla, rettore e poi assessore all’istruzione della Regione siciliana, e sulle sue competenze gestionali di ambito non ho nulla da ridire. Ma se a poco più di un anno dal suo insediamento siamo già al rimpasto questo è segno che le competenze tecniche sono altra cosa rispetto a quelle politiche, ho l’impressione che la coalizione che lo ha eletto stia tentando in tutti i modi di metterlo in difficoltà. Qui nei quartieri che qualcuno chiama di periferia – conclude il consigliere Altadonna – non vogliamo arrenderci all’idea che “munnu è e munnu riesta”. Vogliamo continuare a coltivare l’idea che la città sia un sistema complesso dove chi governa non lo faccia per i cittadini ma con i cittadini”.

La diffida

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