La recente decisione del comune di Palermo di intitolare una piazzetta ad Amedeo Guillet nella zona di via Ammiraglio Rizzo, solleva non poche perplessità. La figura di Guillet, personaggio complesso del periodo coloniale italiano, non ha alcun legame significativo con la storia o la cultura di Palermo (Leggi un editoriale di Roberto Greco su Guillet) . Intitolare uno spazio pubblico a una figura che non ha radici nella città o in Sicilia rischia di apparire come una scelta arbitraria, priva di quella connessione autentica con il territorio che dovrebbe essere al centro delle decisioni toponomastiche.
È vero che esistono tanti nomi di strade a Palermo che non hanno alcuna correlazione con la città, ma questo non è un motivo per perseverare in una direzione a nostro avviso sbagliata. Gli errori andrebbero corretti e non ripetuti.
Palermo è una città intrisa di storia, segnata dal sacrificio e dalla lotta per i diritti civili e sociali. Ha dato i natali a innumerevoli uomini e donne che hanno contribuito in modo determinante alla sua identità e alla sua crescita: da eroi civili come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (che al momento hanno un aeroporto che porta il loro nome ma non una strada o una piazza), a intellettuali, artisti e figure del folklore popolare. Intitolare una piazzetta a Guillet significa sottrarre spazio a chi, invece, ha dato qualcosa a questa città, tale da meritare il ricordo.
Un’altra riflessione è d’obbligo rispetto alla necessità di riconnettere le città alle loro radici, alle storie locali che meritano di essere raccontate, soprattutto in un’epoca in cui il senso di appartenenza e il valore del patrimonio culturale rischiano di svanire. La scelta del nome per una via o una piazza non è mai un’azione neutra; essa contribuisce a plasmare l’identità collettiva di una città, educando i cittadini a riconoscere e rispettare le proprie radici, i propri eroi e la propria storia. La presenza di nomi che ricordano personalità legate alla città è fondamentale per il tessuto identitario di Palermo. Intitolare una piazza a una figura esterna probabilmente non risponde a questa necessità.
Palermo ha già pagine dimenticate di storia, ha volti di cui si parla troppo poco. La città non ha bisogno di nuovi nomi “importati”, ma di uno sguardo rivolto a sé stessa, alla propria ricca e complessa identità che, tra dominazioni e resistenze, ha costruito un carattere unico. Sarebbe auspicabile che il comune, prima di assegnare un nome a uno spazio pubblico, considerasse questo importante criterio.
Domani l’inaugurazione
Domani mattina, alle ore 10, si svolgerà la cerimonia per lo svelamento della targa toponomastica dedicata ad Amedeo Guillet, a cui verrà intitolato il largo tra le vie Ammiraglio Rizzo e Giuseppe Cimbali, all’interno dell’ottava Circoscrizione.
Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e il vicesindaco e assessore alla Cultura e Toponomastica Giampiero Cannella. Parteciperanno anche i rappresentanti dell’Esercito e delle associazioni d’Arma.