martedì, 15 Luglio 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Durante una perquisizione nell'abitazione del presidente, fu trovato un piccolo quantitativo di droga nel trolley della portavoce

Hashish in casa del presidente dell’Ars, Galvagno: era della portavoce De Capitani

Una vicenda che risalirebbe allo scorso gennaio, quando a casa del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, fu trovata una “modica quantità” di hashish. Questo appartamento veniva condiviso dalla De Capitani col presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, che sarebbe comunque estraneo alla vicenda.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, tutto parte dall’estate di due anni fa, quando i finanzieri incaricati dalla procura cominciano a seguire i movimenti della portavoce De Capitani. Notano che la donna riceve con una certa frequenza le visite di Davide Sottile, organizzatore di eventi e – secondo gli investigatori – amico stretto dello stesso Galvagno. Le intercettazioni ambientali e le indagini portano a una conclusione messa nero su bianco in una nota trasmessa ai pm Andrea Fusco e Felice De Benedittis: Sottile si sarebbe attivato più volte per procurare hashish a Sabrina De Capitani e all’artista Omar Hassan, consegnandola direttamente nell’appartamento palermitano di via Benedetto Civiletti.

Durante una perquisizione avvenuta nel gennaio scorso – racconta il quotidiano – i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo trovarono effettivamente dell’hashish, nascosto in un trolley della De Capitani. La sostanza venne sequestrata e la donna venne segnalata alla prefettura come assuntrice, come previsto dalla normativa in materia di droghe leggere. Nessun reato, dunque, ma alla luce delle indagini in corso nei confronti del presidente dell’Ars e della sua portavoce, l’episodio ha un evidente peso politico.

Non solo perché l’hashish era custodito nella casa del presidente dell’Ars, ma perché proprio Galvagno si era distinto – l’anno scorso – per la sua linea dura contro le droghe: dopo il caso che coinvolse Giancarlo Migliorisi, all’epoca capo della sua segreteria tecnica, sorpreso ad acquistare cocaina, fu lui stesso a sottoporsi volontariamente al test antidroga con un prelievo di capelli. «Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica a non usare alcun tipo di sostanza stupefacente», aveva detto davanti ai cronisti il 16 aprile 2024. Parole perfettamente in linea con le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che aveva definito gli spinelli di oggi “più potenti di quelli di un tempo” e “non più accettabili”.

Ma oggi quelle stesse parole rischiano di ritorcersi contro lo stesso Galvagno. Soprattutto alla luce delle nuove intercettazioni riportate dal quotidiano La Repubblica: «L’altro giorno ero fuori come un balcone perché mi sono fatta pure una canna», avrebbe detto la portavoce.

Gli inquirenti scrivono che la sostanza stupefacente veniva procurata da Sottile, il quale si rivolgeva a un certo Angelo, barman che a sua volta si riforniva da un terzo soggetto non ancora identificato, noto nel giro con una “coda allucinante di clientela”.

22.7 C
Palermo

Seguici sui social