Grosso per Corini? Un déjà-vu targato Brescia

Una decisione da prendere alla svelta perchè "il tempo non sia un alibi"

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Fabio Grosso al Lione

La panchina del Palermo è calda, rovente. Bollente come una giornata di metà agosto nel capoluogo siculo. Tanti e fantasiosi i nomi accostati per la successione di Corini (per il quale si attende l’esonero ufficiale da parte della società). Tra tutti ha preso quota la candidatura di un altro ex Palermo, il romano Fabio Grosso. Una sorta di déjà-vu se andiamo a vedere il curriculum dell’ex allenatore del Frosinone.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro fino al campionato di serie A 2019/2020. Il Brescia condotto in massima serie da Eugenio Corini con appena 67 punti in 36 partite (record negativo di punti per una prima classificata, basti considerare che il Parma, quest’anno, dopo 31 giornate ne ha già collezionati 65) stava arrancando e l’intuizione di Massimo Cellino per invertire il trend negativo si chiamò proprio Fabio Grosso. All’esordio su una panchina di serie A, l’interregno del campione del mondo di Germania 2006 durò, però, appena tre partite. Giusto il tempo di inanellare tre sconfitte di fila, di cui, l’ultima, dolorosissima per i tifosi bresciani: zero a tre in casa contro gli odiati cugini dell’Atalanta.

A quel punto venne richiamato sulla panchina delle rondinelle nuovamente Corini al quale, però, non bastarono otto punti in otto partite per restare in sella. Altro giro, altra corsa ed altro ex rosanero (e pupillo di Cellino dai tempi di Cagliari) che piombó sulla panchina del Brescia. Per terminare il campionato fu, infatti, ingaggiato l’uruguaiano Diego Lopez, allenatore del Palermo per meno di tre mesi della disgraziata stagione 2017/2018 culminata con la retrocessione in serie B.

Uno stucchevole gioco delle figurine che, avvicendandosi sulla panchina del Brescia, altro non fecero che accompagnare mestamente i lombardi da dove erano arrivati, ovvero in serie B. Fortunatamente qui di tempo non ce n’è a sufficienza per questi balletti. Decida alla svelta chi è preposto a prendere un decisione. Del resto “il tempo sia un’opportunità, non un alibi” non è una frase che abbiamo coniato noi. Citofonare Gardini, please.