Sessanta viaggi fuori rotta. L’auto blu del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, secondo gli inquirenti, sarebbe stata trasformata in un taxi personale per commissioni di ogni tipo: ritiri di cibo, acquisti di fiori, spostamenti per familiari, amici e collaboratori. Tutto a carico dei contribuenti.
In un episodio del gennaio 2024, l’autista – lampeggiante acceso – sarebbe stato dirottato dal segretario particolare per recuperare l’auto di quest’ultimo al deposito giudiziario, dopo una rimozione in sosta vietata. Un uso del mezzo istituzionale che, per la Procura, viola ogni regola.
Nelle carte spunta anche il coinvolgimento di altri collaboratori, come l’ex portavoce Sabrina De Capitani, che avrebbe usato l’auto per andare in palestra o in farmacia. Gli investigatori parlano di un “sistema” in cui il segretario particolare agiva da facilitatore per ogni richiesta extra-istituzionale.
L’inchiesta si è chiusa con sette persone indagate, compreso il presidente, con le accuse di corruzione e peculato. Ora si attende la decisione sul possibile rinvio a giudizio, mentre la vicenda scuote i corridoi del potere a Palazzo dei Normanni.