Fotografo aggredito in via Roccella: stava facendo un reportage sugli incendi

Un'altra aggressione violenta nei confronti degli operatori dell'informazione che meriterebbero una maggiore tutela, anche dal punto di vista legale

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Raccontare la verità. È questo il compito di un serio cronista. Ultimamente, però, a Palermo, e non solo, è molto complicato. Dopo l’aggressione al giornalista di Palermo Live, Elian Lo Pipero, avvenuta all’ospedale Villa Sofia qualche giorno fa, ieri è toccato al fotografo Igor Petyx che stava realizzando un reportage sugli incendi avvenuti a Palermo nelle scorse ore.

Una decina di persone lo ha picchiato mentre faceva semplicemente il suo lavoro, ovvero fotografare per informare, correlare testi, documentare e archiviare la verità, quella che ultimamente è messa a dura prova da chi non perde occasione per aggredire e vituperare.

L’ordine dei giornalisti e l’assostampa, ancora una volta mostrano vicinanza con un comunicato al collega picchiato, ma forse non basta. Bisognerebbe riconoscere ad un giornalista una tutela, come quella del pubblico ufficiale. Bisognerebbe sdoganare il concetto, non tanto chiaro ultimamente, che un cronista svolge un lavoro di pubblica utilità che consente al prossimo di essere informato, in uno Stato democratico in cui esiste, fortunatamente, il diritto di cronaca, incluso nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero.

Anche il Quotidiano di Palermo esprime vicinanza e solidarietà al collega Igor Petyx.