Il settore della formazione professionale in Sicilia arriva stremato a un nuovo banco di prova. Dopo settimane di polemiche e tensioni, culminate con la maratona d’Aula all’ARS per modificare la legge regionale e scongiurare la perdita dei fondi PNRR, venerdì alle ore 15 scatterà il terzo tentativo di click day per l’Avviso 7.
Un percorso travagliato: il primo e il secondo tentativo di caricamento dei corsi sulla piattaforma gestita da Sicilia Digitale sono naufragati tra rallentamenti, blocchi di sistema e accessi negati alla maggioranza degli enti. Episodi che hanno alimentato frustrazione e incertezza tra i lavoratori, costretti a inseguire scadenze e procedure spesso rese ingestibili da strumenti tecnologici inadeguati.
L’Assessorato regionale alla Formazione si mostra fiducioso: “questa volta funzionerà”, trapela dai corridoi. Ma tra gli addetti ai lavori prevale la paura di un ennesimo flop. E la domanda corre di bocca in bocca: cosa accadrebbe se anche questa volta la piattaforma dovesse andare in tilt?
Le ipotesi in campo sono diverse
Potrebbe esserci verosimilmente il ritiro definitivo dell’Avviso 7, con un danno enorme per enti, lavoratori e utenti della formazione; oppure un ritorno alla prima procedura, quella che aveva consentito di avviare tutti i corsi senza intoppi informatici.
Nel frattempo, mentre la politica prova a rassicurare, negli uffici e nei centri di formazione è già scattata l’ironia amara dei “riti scaramantici”: qualcuno vorrebbe accendere ceri, altri hanno già pronti portafortuna e amuleti da portare in sede, come a voler esorcizzare l’incubo di un sistema che si blocca ancora sul più bello.
Pratiche propiziatorie a parte, venerdì pomeriggio si capirà se l’ennesima attesa si tradurrà finalmente in un passo avanti o nell’ennesima beffa per un settore già provato da mesi di incertezze e contraddizioni.