Le tensioni emerse negli ultimi mesi attorno al cosiddetto “semestre filtro” hanno riportato al centro del dibattito pubblico il tema della qualità della didattica universitaria e delle condizioni in cui studenti e docenti sono chiamati a operare. Mentre il confronto tra ateneo, scuole e parti sociali si fa sempre più serrato, dalle aule e dagli ambienti educativi arrivano valutazioni che confermano timori già espressi in fase di avvio: la struttura stessa del semestre, così come concepita, mostra criticità profonde che incidono sulla capacità del sistema formativo di garantire risultati adeguati e pari opportunità a tutti gli studenti. In questo quadro si inseriscono le considerazioni della Flc Cgil Palermo, che attraverso le parole del segretario generale Fabio Cirino rilancia la necessità di un’analisi complessiva e di un intervento strutturale sulle politiche della conoscenza.
Il fallimento del semestre filtro era già stato ampiamente previsto e annunciato da più parti e trova conferma nelle parole degli stessi insegnanti, che evidenziano gli enormi limiti di una compressione di programmi complessi che necessitano di tempi, spazi e organizzazione idonea – afferma il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino -. Inoltre la modalità di lezione online sicuramente, come sostengono anche i docenti, incide notevolmente sulla qualità della didattica e sulle capacità di apprendere. Poi si può discutere di tutto, a partire dalle competenze in uscita dagli istituti di secondo grado. Ma allora bisogna discutere proprio di tutto, anche di risorse, edifici e locali idonei, personale e tempi di didattica adeguati per tutti gli studenti”.
“Ecco perché – aggiunge Cirino – giudichiamo positivamente la proposta rivolta dai dirigenti scolastici al rettore di un tavolo adeguato per analizzare la questione nel suo complesso, anche se già la vicenda si è spostata sul terreno giudiziario. Questa è già una sconfitta per tutti purtroppo: quando le politiche indirizzate verso il settore della conoscenza, scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale sono dominate da tagli e dal segno meno, i risultati si ripercuotono a tutti i livelli, anche nei rendimenti e nella preparazione degli studenti. È compito di tutti rimuovere gli ostacoli che causano tutto ciò e invertire il segno da negativo a positivo”.


