Festa della Donna: un giorno di celebrazione, ma un impegno quotidiano

Le donne hanno ottenuto importanti traguardi in ambito lavorativo e sociale, ma subiscono ancora discriminazioni, disparità salariali e violenza di genere

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L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, è un’occasione per riflettere sulle conquiste sociali, economiche e politiche ottenute dalle donne nel corso della storia. Tuttavia, questa giornata non dovrebbe limitarsi a semplici gesti simbolici, come regalare mimose o frasi di circostanza. La vera celebrazione della donna dovrebbe avvenire ogni giorno, attraverso il rispetto, la parità di genere e l’impegno concreto per contrastare le ingiustizie e la violenza di genere.

La Festa della Donna ha origini profondamente legate alla lotta per i diritti delle donne. La data dell’8 marzo ricorda le proteste delle operaie di fine Ottocento e l’incendio della fabbrica Triangle a New York nel 1911, dove persero la vita molte lavoratrici a causa delle pessime condizioni di sicurezza.

Questi eventi hanno segnato l’inizio di un lungo percorso di rivendicazione che, ancora oggi, non può dirsi concluso. Se da un lato le donne hanno ottenuto importanti traguardi in ambito lavorativo e sociale, dall’altro discriminazioni, disparità salariali e violenza di genere continuano a rappresentare un ostacolo alla piena uguaglianza.

Femminicidi: un’emergenza che non si ferma

Tra i problemi più drammatici che le donne affrontano quotidianamente c’è la violenza di genere, un fenomeno che in Italia continua a crescere. I dati parlano chiaro: nel 2024, il numero di femminicidi è aumentato in modo preoccupante, con molte donne uccise per mano di partner o ex partner.

Queste tragedie non sono casi isolati, ma il sintomo di una società in cui la cultura patriarcale e il possesso maschile sul corpo e sulla vita delle donne sono ancora radicati. Le leggi esistono, ma non sono sempre sufficienti. Servono più prevenzione, educazione al rispetto sin dall’infanzia e strumenti concreti di protezione per le vittime di violenza domestica.

La vera rivoluzione non si fa con un mazzo di mimose, ma con azioni concrete. L’8 marzo può essere un punto di partenza, ma il cambiamento deve avvenire ogni singolo giorno.