Con la fine dell’estate la stagione balneare volge al termine e, con l’autunno ormai alle porte, i borghi diventano tra le mete ideali per vacanze all’insegna del relax e della cultura. Assumono inoltre un ruolo importante per lo sviluppo turistico della Sicilia e del territorio palermitano.
Giovanni Ruggieri (Otie) – Il punto sui borghi siciliani
Giovanni Ruggieri, docente di Economia delle industrie turistiche e presidente dell’Osservatorio sul turismo delle economie delle isole (Otie), fa il punto della situazione riguardo ai borghi siciliani.
Quali strategie vanno messe in campo per destagionalizzare i flussi turistici e rendere i borghi siciliani attrattivi anche nei mesi autunnali e invernali?
“Vanno messe in rete le manifestazioni e gli eventi culturali, creando un nuovo prodotto per queste due stagioni laddove il turismo non c’è, neanche nelle grandi destinazioni siciliane. Bisognerebbe realizzare manifestazioni su temi diversi e offrire motivazioni che non siano le stesse delle altre due stagioni, primavera ed estate. Iniziative di rete, convegni, seminari, meeting, eventi legati a motivazioni religiose o di ricerca. Alcuni comuni hanno attrattori forti come il turismo legato al cielo e all’osservazione delle stelle”.
In che modo i piccoli comuni possono fare rete per valorizzare al meglio le eccellenze locali come l’enogastronomia, l’artigianato, gli eventi culturali e offrire esperienze autentiche ai visitatori?
“Deve esserci una motivazione collettiva forte di visita o di soggiorno che li accomuni. Ed è bene che i vari eventi legati a essa si alternino nell’arco di più settimane”.
Come si può incentivare la collaborazione tra amministrazioni locali, operatori turistici e comunità per creare un’offerta coordinata e competitiva rispetto ad altre destinazioni italiane ed europee?
“Attraverso tavoli di lavoro tra operatori e amministrazioni, con lo scopo comune di attrarre, ospitare e accogliere persone che vengono da fuori in queste stagioni. Dunque, mediante workshop e un confronto volto a costruire un’offerta turistica integrata. Basta infatti l’assenza del pubblico o del privato, o l’assenza di servizi, accoglienza, ospitalità o ristorazione nelle due stagioni: è sufficiente che manchi un singolo elemento perché il sistema non funzioni. Occorrono comunque incentivi per organizzare manifestazioni in autunno e inverno, indipendentemente dal fatto che vengano erogati dal pubblico o dal privato”.
Toti Piscopo (Sicindustria)
Per il territorio palermitano abbiamo intervistato Toti Piscopo, presidente della sezione Turismo e Nautica di Sicindustria Palermo, editore e direttore editoriale di Travelnostop, importante testata dedicata al settore. Piscopo è anche amministratore unico di Lògos srl comunicazione e immagine.
In che modo Palermo e i suoi borghi possono integrare l’offerta culturale ed enogastronomica per diventare un polo attrattivo anche nei mesi autunnali e invernali?
“Palermo, da capoluogo, deve avere un suo programma particolare di riqualificazione. Mentre per i borghi c’è la possibilità di valorizzare i beni monumentali, materiali o immateriali, per dare un gusto di tipo esperienziale e motivazionale al viaggio. Palermo può diventare la destinazione principale. Ma i borghi o i piccoli comuni possono realizzare un turismo non dico mordi e fuggi, ma di tipo escursionistico, di weekend o di breve raggio. Ovviamente occorre che ogni territorio abbia un suo posizionamento strategico. Pensiamo ai nomadi digitali che ricercano una località dove risiedere e vivere esperienze nuove. I borghi o i piccoli comuni hanno le potenzialità per ospitare questo tipo di turismo”.
Quali azioni concrete vanno messe in campo e quali sono già in atto per favorire investimenti e infrastrutture che rendano più accessibili i piccoli centri della provincia ai visitatori?
“Noi stiamo realizzando una piattaforma digitale, che verrà inserita all’interno di Travelnostop. Su di essa offriremo a tutti i comuni del territorio la possibilità di pubblicare ed evidenziare i loro beni materiali o immateriali. Ciò ha lo scopo di intercettare stakeholder internazionali interessati a fare investimenti in Sicilia e a rigenerare questo patrimonio importante. La piattaforma, che stiamo realizzando grazie a un bando del Ministero del Turismo vinto da Lògos, verrà presentata in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che si terrà il 27 settembre a Palermo”.
Quali opportunità offrono autunno e inverno per ripensare ai borghi del Palermitano, non solo come mete turistiche ma anche come luoghi di residenza temporanea per smart worker e viaggiatori di lungo periodo?
“Ogni paese deve riscoprire la propria identità e valorizzarla per avere un’offerta estremamente diversificata. Il problema diventa quello di far conoscere a un pubblico esterno le caratteristiche del territorio. Quelle bellezze che noi diamo per scontate, per chi non le conosce diventano elementi distintivi. Da questo punto di vista tutti i comuni e i territori possono diventare un catalogo naturale di bellezze e vivibilità”.
I borghi più belli di Sicilia
Tanti sono i borghi siciliani da visitare perché ricchi di storia, tradizioni, cultura ed eventi di rilievo. Venticinque di essi fanno attualmente parte del club de I Borghi più belli d’Italia: Agira (EN), Buccheri (SR), Calascibetta (EN), Castelmola (ME), Castiglione di Sicilia (CT), Castroreale (ME), Cefalù (PA), Erice (TP), Ferla (SR), Forza d’Agrò (ME), Gangi (PA), Geraci Siculo (PA); Militello in Val di Catania (CT), Montalbano Elicona (ME), Monterosso Almo (RG), Novara di Sicilia (ME), Palazzolo Acreide (SR), Petralia Soprana (PA), Salemi (TP); Sambuca di Sicilia (AG), San Marco d’Alunzio (ME), Savoca (ME), Sperlinga (EN), Sutera (CL), Troina (EN).