Serata magica quella che ha rallegrato in un locale di Misilmeri un’ottantina di tifosi del Palermo, tutti rigorosamente con abiti rosa nero. È l’incontro ufficiale, dopo tante dirette su Facebook, di due gruppi: Rosanero Home, gestito da un palermitano residente a Milano che si chiama Giuseppe Campione ma che si fa chiamare Beppe Champion, e il fanclub rosanero di New York intitolato a Maurizio Zamparini, fondato dall’ex vice presidente del Palermo Tony Di Piazza, il cui presidente è l’italoamericano Damiano Palazzolo.
All’interno di un baglio del ristorante “Villa giardino da Paolo”, appese su una parete, due bandiere: quella americana e quella palermitana. Al tavolo principale gli organizzatori e otto sostenitori venuti direttamente dagli States. Partono perfino gli inni nazionali. E subito dopo l’inno ufficiale del Palermo che comincia a riscaldare l’ambiente. A fare il resto sono una serie infinita di antipasti, molti dei quali tipici siciliani, tra cui panelle, caponata, peperoni, pomodori secchi, olive cunsate, funghi porcini trifolati, panini con la milza e con la porchetta, salmone, insalata di calamari e polpo, e perfino un’insalata di gamberetti. Tutto accompagnato con caraffe di buon vino.
Sulle note di “Freed from desire“, cantata da Striitman, intrattenitore e imitatore di Adriano Celentano, parte il coro che porta l’entusiasmo alle stelle. I tavoli si svuotano perché si balla e si canta al centro della pista: “Siamo il Palermo. E per questo noi cantiamo, siamo il Palermo...”. C’è pure chi è venuto da Parma, qualcun altro dalla Lombardia, tanti da Palermo e dalla provincia. Una coppia è arrivata addirittura da Catania. Ci sono anche alcuni gruppi Facebook, come IotifosoloPalermo, Palermo dolce amaro Group, rosanero community. C’è Rocco Lo Greco, tra gli organizzatori dell’evento, con una maglietta in cui ha scritto a mano, con un pennarello, Fanclub New York. Poi c’è Monica, che su Facebook si fa chiamare Eve Green. Possiede una collezione dal valore inestimabile per chi ama il Palermo: nel suo quaderno ad anelli, che mostra a tutti orgogliosamente, ha antichi giornali con firme che hanno fatto la storia del giornalismo palermitano, come Benvenuto Caminiti, Mario Pasta, Salvatore Geraci, Vito Maggio, Luigi Tripisciano, libricini con i calendari delle stagioni rosanero, figurine introvabili, biglietti, vecchi 45 giri con gli inni del Palermo e molto altro ancora. Paolo Basile, anche lui arrivato dall’America, ha in testa una parrucca rosanero e balla divertito con i suoi amici. Con lui in pista Gaetano, Gianni Koralbay, Flavia, Francesca, Angela, Alessandro… Tutti uniti nel rosa e nel nero, urlando a squarciagola e saltando come sui gradoni della curva nord alla fine di una gara vinta.
Un entusiasmo che contagia e che sembra un deja vue dei primi anni 2000, quando Zamparini realizzò dopo un trentennio il sogno di riportare il Palermo nel calcio che conta. Un’euforia da qualche anno sopita da innumerevoli delusioni e dal fallimento ma che si sta piano piano risvegliando. E serate come quella di ieri a Misilmeri ne sono la prova tangibile. C’è ancora tanta voglia di calcio a Palermo e nel resto del mondo c’è tanta voglia di rosanero. Negli States, nel Nord Italia, in molti angoli, anche sperduti, del pianeta. Perché i tifosi del Palermo sono ovunque e questo, soprattutto chi ha in mano il club, non può e non deve ignorarlo.
Arrivano i primi, risotto ai frutti di mare e pennette alla boscaiola, poi le stigghiola, la caldume, la salsiccia, la carne e due bellissime torte rosanero; lo stomaco è pieno e anche il cielo, che a fine serata si illumina con fragorosi e coloratissimi fuochi d’artificio, mentre Giorgia, una giovane tifosa, canta con una voce dolcissima “Ascolta il tuo cuore”. Sembra quasi un presagio per una stagione che, facendosi trasportare dalle sensazioni e dal sentimento, porta dritta all’olimpo del calcio. Ma sono solo suggestioni da tifosi, i fatti vanno fatti in campo.