giovedì, 9 Ottobre 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Gli indagati sono il giornalista Vassily Sortino e l'attore Giuseppe Cardinale

Diffamazione e stalking contro il comico Matranga: indagati due podcaster palermitani

La Procura della Repubblica di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di Giuseppe Cardinale, 35 anni, e Vassily Sortino, 45 anni, entrambi palermitani, conduttori del podcast satirico Egoriferiti. I due sono indagati per diffamazione aggravata e atti persecutori ai danni del comico Antonino Matranga, noto per far parte del duo “Matranga e Minafò”.

Secondo quanto emerge dal provvedimento della Procura, firmato dal pubblico ministero, i due indagati avrebbero posto in essere una serie di condotte “offensive e umilianti” nei confronti di Matranga, reiterate per oltre un anno, dal luglio 2024 al settembre 2025, attraverso i canali social del podcast pubblicato su Facebook, Instagram, Spotify, TikTok e YouTube.

Dalle contestazioni formulate ai sensi degli articoli 81, 110, 61 n. 2 e 595 comma 3 del codice penale, emerge un quadro di denigrazione sistematica, con espressioni e immagini giudicate “lesive della reputazione e della dignità personale” del comico palermitano. Nel corso delle puntate di “Egoriferiti”, Cardinale e Sortino avrebbero deriso pubblicamente l’attività artistica di Matranga e del collega Emanuele Minafò, definendo i loro film “i peggiori della storia del cinema” e paragonando i due artisti a “Ficarra e Picone di Shein”. In altri momenti, le battute si sarebbero spinte oltre il limite della satira, con frasi come “forse è meglio drogarsi che guardare Matranga e Minafò” o “non ricevendo ingaggi perché non ha talento, in qualche modo deve sbarcare il lunario”.

Gli inquirenti contestano anche l’uso di immagini manipolate: i podcaster avrebbero pubblicato sui loro canali social fotomontaggi in cui Matranga veniva raffigurato come il personaggio di Gollum de Il Signore degli Anelli, come il pagliaccio Krusty dei Simpson, o come Ebenezer Scrooge del Canto di Natale, accompagnati da didascalie come “Il Signore dei Macelli” e “Un pagliaccio di Palermo”. Durante le puntate sono state pronunciate frase del tipo “Cretino lo è”, riferendosi ad un format condotto da Matranga dal titolo “Giochi cretini”, o “lo bullizzavano da piccolo e ora sa pigghia cu mmia” o ancora “ha delle insicurezze che gestisce male”.

In un altro episodio, i due avrebbero realizzato un salvadanaio con la foto artefatta di Matranga, invitando gli ospiti del podcast a inserire banconote nella bocca dell’immagine, commentando il gesto con frasi allusive, e andando anche in giro all’interno del mercato del Capo per fare una colletta per poter pagare il cachet richiesto. Un’iniziativa che, secondo la Procura, aveva lo scopo di ridicolizzare la richiesta di cachet di diecimila euro avanzata dal comico per partecipare a una puntata del programma.

Le accuse si aggravano ulteriormente con il capo B dell’imputazione, che contesta agli indagati il reato di atti persecutori ai sensi dell’art. 612-bis c.p. Sortino, in particolare, avrebbe rivolto a Matranga una frase dal tono intimidatorio: “Conosco la burocrazia palermitana e a Palermo queste denunce le archiviano, stai attento perché con l’archiviazione ci facciamo la puntata, per poterci fare smettere ci devi alzare le mani”.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le continue offese e le pubblicazioni denigratorie avrebbero provocato nella vittima “un perdurante e grave stato di ansia e turbamento”, inducendolo a limitare le proprie uscite pubbliche e a interrompere gran parte delle attività artistiche e sociali, “sopraffatto dal timore di ulteriori umiliazioni e provocazioni”.

Il comico è assistito dall’avvocato Marcello Rossi del foro di Palermo. L’accusa ipotizza inoltre le aggravanti di avere commesso i fatti “con il mezzo della pubblicità”.

La Procura, conclusa la fase istruttoria, si riserva di formulare richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione ai sensi degli articoli 408 e 411 del codice di procedura penale. Al momento, Cardinale e Sortino sono difesi d’ufficio rispettivamente dagli avvocati Enrico Bennici e Luigi Varotta, entrambi del foro di Palermo.

La replica del giornalista Vassily Sortino

“Non contesterò mai una indagine in corso. Le accuse sono un testo, che non raccontano un contesto, ovvero quella di una gag comica che riguarda un comico, dove ho avuto – avendo abbandonato il podcast da giugno 2025 – il ruolo della “spalla” e che a suo modo omaggia l’artista. Continuo, nonostante tutto, a considerare Tony un amico – prosegue Vassily – che in questo caso sbaglia lo spettro della visione, confondendo l’ironia, di cui dovrebbe essere professionista, con altro di più grave. Accusarci di non avere lavorato, dopo avere partecipato a due programmi tv, un podcast e tante ospitate nell’ultimo anno, lede persino la logica della percezione comune e della minima intuizione. Diceva Leonard Cohen “In ogni cosa c’è una crepa, è da lì che passa la luce”. Spero che la luminosità passi dalla sua testa».

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