Di scena “Il Corini furioso”: una rabbia da trasmettere in campo

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Il Corini furioso

Non sarà l’Orlando del famoso poema di Ariosto, ma, nella conferenza stampa di avvicinamento all’esordio in campionato, mister Corini è apparso abbastanza furioso. “Tanto tuonò che piovve”, verrebbe da dire. Del resto il tecnico bresciano è già da un anno che, quasi senza soluzione di continuità, incassa critiche da una frangia del tifo rosanero.

L’ultima volta che Corini si era lasciato andare davanti alla platea di giornalisti era stato durante il suo primo regno in rosanero. Erano altri tempi, Zamparini era il padre-padrone di tutto e quella era una squadra oggettivamente con valori tecnici improbabili. Neanche il mago Houdini l’avrebbe salvata da un destino chiamato serie B.

Stavolta la cadetteria, invece di un male da evitare, è un trampolino di lancio verso la massima serie. La squadra non è completa in tutti i reparti ma – come già l’anno scorso – sarebbe da struzzi valutarla come una semplice comprimaria.

C’è da sperare che mister Corini – abbandonato finalmente il suo aplomb da lord inglese – sappia trasmettere ai suoi calciatori la stessa vis pugnandi mostrata ai giornalisti in sala stampa. Viceversa ci toccherà ascoltare forse la più bella voce femminile italiana di tutti i tempi in uno dei suoi eterni classici: “parole, parole, parole”.