giovedì, 3 Aprile 2025

Il legale scelto dalla famiglia di Argentino ha deciso di rinunciare al mandato al termine dell'interrogatorio

Delitto di Sara, Argentino ha confessato: “Ero corrisposto”

Si è svolto stamani l’interrogatorio di garanzia di Stefano Argentino, imputato per l’omicidio della giovane Sara Campanella, studentessa ventiduenne di Misilmeri uccisa a coltellate nei pressi dello stadio “Celeste” di Messina. Dopo due ore di interrogatorio, il govane ha ammesso il delitto senza però fornire motivazioni precise.

A confermare la confessione è stato l’avvocato Leone: “Ha risposto alle domande, confermando di fatto il delitto. Sulle motivazioni del gesto non ha detto nulla: si tratta purtroppo di un classico femminicidio.”

L’avvocato ha inoltre riferito che il suo assistito si trova in uno stato di profonda prostrazione e che, pur non esprimendo un vero e proprio pentimento, ha mostrato chiusura in sé stesso. Argentino ha parlato del suo interesse per Sara, affermando che fosse corrisposto, ma che la relazione non si era mai concretizzata in un fidanzamento.

Il movente e il mistero del coltello

Il 27enne originario di Noto ha raccontato che la tragedia sarebbe scaturita da un’ultima discussione tra lui e Sara, degenerata poi nel brutale omicidio. Tuttavia, non ha fornito spiegazioni sulla presenza dell’arma del delitto né ha rivelato dove si trovi il coltello utilizzato per uccidere la giovane.

Il legale ha sottolineato che, durante l’interrogatorio, Argentino si è mostrato lucido ma al contempo frastornato dalla vicenda, ribadendo che il suo intento, quel giorno, fosse solo quello di parlare con Sara. “Ho già fatto presente alla famiglia che rinuncerò al mandato”, ha concluso l’avvocato Leone.

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