venerdì, 21 Novembre 2025
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Interrogazione dopo intercettazioni sul “sistema Cuffaro”: nel mirino la governance e il ruolo della presidente Gaballo

Sistema Cuffaro e Sispi, le opposizioni: “Lagalla faccia chiarezza”

Le opposizioni in Consiglio comunale tornano a puntare i riflettori su Sispi e sul possibile coinvolgimento – anche solo indiretto – della partecipata comunale nell’inchiesta che vede tra gli indagati Totò Cuffaro. Con un’interrogazione urgente depositata ieri, i gruppi di Pd, M5S, Avs, Oso e Misto chiedono al sindaco Roberto Lagalla “un intervento tempestivo e chiaro”, a tutela dell’immagine dell’ente [coffice_banner slot="article_inline1"] e per fugare ogni sospetto su presunte interferenze esterne.

A spingerli è il contenuto di alcune intercettazioni contenute nella richiesta di arresto per l’ex segretario nazionale della Dc, in cui sarebbe coinvolto Vito Raso, storico fedelissimo cuffariano ed ex segretario particolare dell’assessorato regionale alla Famiglia. Secondo la Procura, Raso avrebbe anticipato a “una dirigente della Sispi e presidente di un’associazione” l’uscita di un bando destinato a minori con autismo. Un riferimento che, secondo i consiglieri d’opposizione, porterebbe a Giovanna Gaballo, oggi alla guida di Sispi e indicata in quota Dc.

La diretta interessata, però, non intende rilasciare dichiarazioni. Dal suo entourage filtra una versione opposta: Gaballo non sarebbe presidente dell’associazione Baco da Seta, come inizialmente ipotizzato, ma solo ex componente del Cda. Inoltre, l’associazione – riferiscono fonti interne – non si occuperebbe di autismo bensì di formazione nel sociale, escludendo quindi, secondo loro, qualsiasi collegamento con il bando attenzionato dagli inquirenti o con Sispi stessa.

Nell’interrogazione firmata dai consiglieri Arcoleo, Di Gangi, Piccione e Teresi (Pd), Randazzo, Amella e Giuseppe Miceli (M5S), Giambrone e Mangano (Avs), Argiroffi e Forello (Oso), Carmelo Miceli, Giaconia e Franco Miceli (gruppo Misto), l’opposizione chiede al sindaco se:

  • abbia avviato interlocuzioni con la magistratura o richiesto documentazione rilevante;
  • abbia disposto verifiche interne sulla governance di Sispi;
  • intenda adottare iniziative per tutelare l’autonomia e la trasparenza della partecipata.

Una presa di posizione netta, che va oltre il perimetro giudiziario dell’indagine e punta al terreno politico, già scosso dal terremoto che nelle ultime settimane ha investito la Dc e i suoi riferimenti istituzionali. I consiglieri annunciano anche una conferenza stampa davanti al Tribunale, con l’obiettivo di “mettere il Comune al riparo da qualunque possibile condizionamento”.

La vicenda Sispi arriva mentre le opposizioni denunciano un presunto “metodo clientelare” che, a loro dire, avrebbe toccato anche alcuni ambienti del Comune. Da qui la richiesta diretta a Lagalla: “fare piena chiarezza” e prendere le distanze da ciò che definiscono il “sistema Cuffaro”, al centro delle recenti inchieste su concorsi e appalti truccati.

Il sindaco, per ora, non ha replicato ufficialmente. Ma la pressione cresce, e il caso Sispi rischia di trasformarsi in un nuovo fronte politico dentro Palazzo delle Aquile, in un momento in cui la maggioranza è già costretta a difendersi dalle ripercussioni dell’inchiesta che ha travolto la Democrazia Cristiana siciliana.

Per l’opposizione non ci sono margini d’equivoco: “Palermo – dicono – ha bisogno di certezze, non di zone d’ombra”. Le prossime mosse del sindaco diranno se e come vorrà rispondere.

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