domenica, 23 Novembre 2025
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Sit-in alla Cala davanti al murale di Falcone e Borsellino: il leader M5S rilancia su sanità, corruzione e “alternativa” politica in Sicilia

Conte attacca Schifani a Palermo: «Governo sommerso dagli scandali, deve andare a casa»

Una giornata interamente palermitana per Giuseppe Conte, che nel capoluogo siciliano ha guidato il sit-in organizzato dal Movimento 5 Stelle e dalle forze progressiste contro il governo regionale di Renato Schifani. Davanti al murale dedicato a Falcone e Borsellino, alla Cala, l’ex premier ha attaccato frontalmente l’esecutivo, alla luce delle ultime inchieste che hanno coinvolto esponenti [coffice_banner slot="article_inline1"] politici e figure legate alla sanità: «L’urgenza è che questo governo regionale vada a casa. È sommerso dagli scandali per corruzione, scandali che ripropongono un malcostume che ritorna».

Cartelli con scritto “Schifani dimettiti”, “Alleati con un condannato in vita”, “Non ci togliere la speranza” hanno accompagnato la protesta, a cui hanno preso parte rappresentanti di tutto il fronte progressista: da Pierpaolo Montalto (Sinistra Italiana) a Fabio Giambrone (Europa Verde), dal coordinatore M5S Nuccio Di Paola alla vicesegretaria regionale del Pd Valentina Chinnici, fino al leader di Controcorrente Ismaele La Vardera. Presenti anche i senatori pentastellati Barbara Floridia e Dolores Bevilacqua, l’europarlamentare Giuseppe Antoci e Leoluca Orlando (Avs).

Conte ha puntato il dito anche contro il governo nazionale, evocando l’impegno antimafia rivendicato da Giorgia Meloni: «Mi chiedo come possa far finta di nulla di fronte agli esponenti di FdI coinvolti, al caso dei concorsi truccati in sanità che ha visto direttamente coinvolto Totò Cuffaro, agli scandali che toccano la Lega. Come si può tollerare questo sistema di malaffare e corruzione?».

Durante l’intervento, l’ex premier è tornato su uno dei temi centrali del suo attacco: la crisi del sistema sanitario siciliano. «Milioni di cittadini rinunciano alle cure e questo governo programma spese folli per il riarmo», ha dichiarato. «Prendiamo questi soldi e mettiamoli nella sanità, anche per combattere la corruzione. Qui in Sicilia ci sono concorsi e appalti truccati mentre i pazienti aspettano otto mesi per un referto oncologico e poi scoprono metastasi: così si muore, dobbiamo fermarli».

Alla domanda sulla costruzione di un campo alternativo al centrodestra, Conte ha frenato su nomi e candidature, compresa quella – evocata da più parti – dell’europarlamentare Antoci: «È prematuro parlare di candidati. Prima questo governo deve andare a casa, poi si discuterà di progetti e di persone. Ma inviteremo i cittadini a voltare pagina».

Il presidente del M5S ha commentato anche il recente caso istituzionale tra la presidente del Consiglio e il Capo dello Stato: «Ai cittadini non interessa questa polemica. Interessano i salari reali crollati, i milioni che rinunciano alle cure, il calo della produzione industriale. Se FdI vuole creare distrazioni di massa, noi non ci stiamo».

Sulle prospettive nazionali, Conte ha ribadito che il dialogo nel centrosinistra proseguirà dopo le prossime elezioni regionali: «Sono tre regioni molto importanti. Dopo inizieremo a lavorare a una prospettiva nazionale, su cui ci sono già passi avanti ma anche molto da costruire».

La giornata palermitana dell’ex premier si è chiusa tra applausi e cori dei manifestanti, mentre il clima politico nell’Isola, tra inchieste, polemiche e proteste, continua a surriscaldarsi.

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