Confartigianato Imprese Palermo guarda con attenzione al dibattito in corso sulla designazione del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in sostituzione di Pasqualino Monti, e ribadisce la necessità che la scelta ricada su una figura dotata di competenze solide, capacità di visione e conoscenza del territorio.
In queste settimane sono emersi con forza i nomi di due candidati: Luca Lupi, attuale segretario generale dell’Autorità e collaboratore di lungo corso dell’ingegnere Monti, e Annalisa Tardino, avvocata, già europarlamentare e considerata, tra i politici, una delle figure più competenti in ambito infrastrutturale e portuale, grazie al lavoro svolto negli anni a Bruxelles proprio come membro della Commissione per i Trasporti e il Turismo, unica Siciliana a farne parte.
«La portualità siciliana, e in particolare quella dell’area occidentale che comprende Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle, è un’infrastruttura strategica non solo per il traffico commerciale e turistico, ma per l’intero sistema economico regionale – dice Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo –. Occorre, pertanto, un profilo in grado di garantire continuità progettuale e capacità di interlocuzione ai più alti livelli, tanto nazionali quanto europei. Non è scontato che un tecnico sia la giusta soluzione di continuità, come non è neppure detto che chi nasce dalla politica non può avere le competenze necessarie per ricoprire questo ruolo».
Se da un lato la figura di Lupi rappresenta la continuità operativa rispetto alla stagione di rinnovamento vissuta sotto la guida di Monti, dall’altro Annalisa Tardino porta con sé un bagaglio di esperienza istituzionale maturata in Europa, con rapporti consolidati a Bruxelles e Strasburgo, un’attenzione ai dossier infrastrutturali e marittimi e una formazione giuridica che, in ambito normativo e regolatorio, costituisce un valore aggiunto.
«È importante che la valutazione finale tenga conto non solo della carriera amministrativa o tecnica, ma anche della capacità di visione politica nel senso più alto: quella che serve per integrare il nostro sistema portuale nelle reti logistiche internazionali e nei grandi progetti finanziati dall’Unione Europea – aggiunge Terruso –. Il legame tra istituzioni locali, imprese e governance portuale dovrà rafforzarsi, indipendentemente da chi sarà designato».
Confartigianato Palermo auspica dunque che il nuovo presidente venga scelto in base a criteri di merito, competenza e capacità progettuale, evitando semplificazioni o polemiche politiche: «La posta in gioco è alta e riguarda il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che gravitano attorno al sistema portuale – ribadisce il presidente dell’associazione –. La credibilità dell’istituzione passa da una guida autorevole e preparata.»