A Palermo e in provincia cresce il numero degli occupati, ma il mercato del lavoro continua a mostrare forti criticità, soprattutto nella ricerca di profili specializzati nel digitale e nelle opportunità offerte ai giovani. A fotografare luci e ombre dell’economia del capoluogo siciliano è il ventesimo rapporto annuale di Confartigianato Imprese, “Galassia Impresa, l’espansione dell’universo produttivo italiano”.
Secondo il report, tra il 2021 e il 2024 il tasso di occupazione a Palermo è aumentato del cinque per cento, passando dal 43,4 al 48,4 per cento. Una crescita che però non basta a colmare il divario con il resto del Paese: tra le province italiane Palermo scende dal novantottesimo al novantanovesimo posto, segnale di un ritmo più lento rispetto alla media nazionale.
Le prospettive a breve termine indicano comunque un aumento della domanda di lavoro. Nel trimestre ottobre-dicembre 2025 le piccole e medie imprese, escluse quelle agricole, prevedono l’assunzione di circa 18.500 lavoratori. Nel solo 2024, nei settori manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi, sono stati assunti 12.350 addetti con competenze legate ai processi aziendali digitali. Resta però elevata la difficoltà di reperimento: il 40,6 per cento delle imprese segnala problemi nel trovare altri 5 mila lavoratori specializzati nelle attività artigiane.
Critica anche la situazione per i giovani. L’indice Confartigianato dei territori Youth Friendly 2025, basato su occupazione giovanile, vitalità del sistema produttivo, capitale umano e capacità amministrativa, assegna a Palermo un punteggio di 470 su una scala da 100 a 1.000. Il dato colloca la provincia all’ottantasettesimo posto in Italia, con un livello di “Youth Friendliness” basso, seppur leggermente superiore alla media regionale siciliana ferma a 448 punti.
Il tessuto imprenditoriale palermitano è inoltre caratterizzato da un’età media elevata: gli addetti delle imprese non agricole hanno in media 44,28 anni. Nel dettaglio, i lavoratori indipendenti raggiungono un’età media di 48,08 anni, mentre i dipendenti si attestano sui 42,30 anni.
Non mancano infine elementi di fragilità strutturale. A Palermo e provincia operano 17.621 imprese in aree a rischio: il 9,8 per cento si trova in zone a elevato rischio frane e 2.773 aziende sono localizzate in aree a forte rischio alluvione. A pesare sulla crescita economica incidono anche i lunghi tempi della giustizia civile: al 17 novembre 2025 i 51.628 procedimenti civili in corso durano in media 411 giorni, che salgono a 588 per le cause di lavoro privato.
Sul fronte internazionale, nel primo semestre 2025 le piccole e medie imprese di Palermo e provincia hanno esportato verso gli Stati Uniti per 27 milioni di euro, registrando un calo del 6,5 per cento rispetto all’anno precedente. Un dato in controtendenza rispetto al 2024, quando l’export verso gli USA era cresciuto del 36 per cento.
«Accogliamo positivamente i dati raccolti sulla crescita sul lavoro – dice il presidente di Confartigianato Palermo Claudio Terruso – spinti sia dal Superbonus edilizio che dal Pnrr. Per quanto riguarda la ricerca di lavoratori specializzati, dobbiamo sfruttare al massimo la presenza delle aziende all’interno delle scuole, rilanciando il modello dell’apprendistato, abbandonato negli anni e non più finanziato. Bisogna avvicinare i giovani alle aziende artigianali, che oggi sono opportunità concreta di lavoro».




