Nella cornice istituzionale dell’Ars, il colpo di scena è stato improvviso: il bilancio consolidato della Regione è stato bocciato, svelando intricati nodi politici e sfide impreviste per il governo Schifani.
Questo strumento, solitamente approvato come una formalità, assumeva un ruolo cruciale quest’anno, poiché il destino di circa 600 assunzioni pendeva da un filo sottile. Si trattava delle posizioni dei vincitori del concorso per diplomati nei Centri per l’impiego e di coloro che avevano trionfato nei concorsi degli assessorati nel 2022.
Le assunzioni, legate al completamento dei documenti finanziari del 2022 all’Ars, erano in attesa del varo del consolidato. Ciò che era considerato un passo formale si è trasformato in un brusco stop, con le opposizioni che hanno richiesto un voto palese, percependo la fragilità della maggioranza. Il verdetto è stato sorprendente: 28 a 28 e bilancio consolidato respinto.
A tradire la maggioranza sono stati i suoi stessi deputati e assessori, con assenze e astensioni significative. L’assessore all’Economia, Marco Falcone, guarda avanti, consapevole che questo voto è preludio agli scontri sulla Finanziaria in commissione.
Il presidente Schifani e la sua maggioranza dovranno ora affrontare una nuova sfida: riproporre il bilancio consolidato ai voti. Tuttavia, il verdetto odierno getta un’ombra sulle prossime fasi della Finanziaria, aprendo un dibattito acceso tra le forze politiche sulla gestione dei conti regionali.