Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, con parere reso il 15 ottobre 2025, ha accolto l’istanza di sospensione cautelare del progetto di ampliamento del Cimitero dei Rotoli, approvato dal sindaco di Palermo nella qualità di Commissario per l’emergenza cimiteriale. Il progetto prevedeva la realizzazione, su un’area confiscata alla mafia, di un parcheggio, un’isola ecologica per lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali e una cella frigorifera per il contenimento delle salme.
Il provvedimento del CGA arriva a seguito del ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana presentato dal Comitato civico di Vergine Maria “No espansione del cimitero”, rappresentato dalla presidente Giuseppa Gisella Taormina. Il ricorso, presentato dall’avvocato Nadia Spallitta, chiedeva l’annullamento dei decreti del Commissario per l’emergenza cimiteriale e degli atti conseguenti, ritenuti illegittimi per una serie di vizi procedurali e sostanziali.
Nel parere espresso dal relatore Enrico Gullotti e approvato dal presidente Gabriele Carlotti, il CGA ha ritenuto che sussistano i presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora, evidenziando che la prosecuzione delle attività propedeutiche alla stipula del contratto d’appalto avrebbe potuto determinare modifiche definitive e irreversibili dello stato dei luoghi, pregiudicando gli interessi dei ricorrenti. Per tali ragioni, è stata disposta la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti impugnati, in attesa della decisione definitiva nel merito.
Secondo quanto illustrato nel ricorso, il Comitato contestava l’uso improprio dei poteri commissariali, che dovevano essere limitati al reperimento di spazi per le sepolture e non estesi alla realizzazione di opere accessorie come parcheggi o impianti di servizio. Inoltre, si denunciava la tardività dei provvedimenti, adottati quando l’emergenza cimiteriale era ormai cessata e i poteri commissariali scaduti, nonché la violazione di norme igienico-sanitarie, urbanistiche e ambientali. In particolare, si lamentava l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica e della partecipazione obbligatoria dei cittadini, oltre alla mancata approvazione della variante da parte del Consiglio comunale.
La vicenda ha suscitato da tempo forti opposizioni nel quartiere costiero di Vergine Maria, dove il progetto insiste. I residenti, sostenuti dalla CGIL e da diversi esponenti dell’opposizione in Consiglio comunale e all’Assemblea regionale, chiedono da anni che l’area confiscata sia invece destinata a finalità sociali e sportive, in linea con quanto previsto da una legge regionale che ha stanziato 300 mila euro per la realizzazione di campi sportivi.
«Riteniamo importante questo risultato, seppur ancora parziale, perché siamo convinti che a questa città servano più spazi di inclusione e socialità che parcheggi», ha dichiarato la presidente del Comitato civico, Gisella Taormina. «Ci aspettiamo che il sindaco e la sua amministrazione, oltre a partecipare alle fiaccolate, siano conseguenziali e ritirino un progetto costoso, inutile e dannoso, che la collettività locale non vuole. Il denaro pubblico – ha aggiunto – deve essere speso per dare ai bambini e ai giovani un luogo dove giocare, allenarsi, crescere in modo sano e sentirsi parte di una comunità».