Ritrovato all’alba di oggi il detenuto 19enne fuggito ieri dall’ospedale Villa Sofia di Palermo. Dopo quasi 24 ore, l’uomo, un extracomunitario accusato di rapina, da poco tempo trasferito al carcere dei minorenni Malaspina di Palermo dall’Ipm di Firenze, è finito nuovamente in cella grazie all’intervento di due poliziotti penitenziarii, una dell’Ucciardone e l’altra dei Pagliarelli, che erano fuori dal loro turno di lavoro.
Il giovane, al momento del ritrovamento, si trovava nei pressi della stazione San Lorenzo. L’evasione del detenuto aveva immediatamente fatto scattare l’allarme tra le forze dell’ordine, che si sono coordinate per presidiare i punti sensibili della città. La stazione ferroviaria di San Lorenzo, luogo in cui è stato rintracciato il detenuto, è uno degli snodi cruciali per i movimenti in città e verso la provincia, e la sorveglianza rafforzata ha permesso di intercettarlo prima che potesse allontanarsi ulteriormente.
Sulla questione carceri sono intervenuti ieri Gioacchino Veneziano e Domenico Ballotta, segretari generali in Sicilia rispettivamente della Uilpa Polizia Penitenziaria e della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl, sottolineando la necessità di maggiori tutele per il personale impiegato in questi servizi.
«Bisogna che l’amministrazione penitenziaria, coinvolgendo le organizzazioni sindacali di categoria, prenda contatti con le autorità politiche regionali della sanità – hanno dichiarato i due sindacalisti – affinché tutti gli ospedali possano essere dotati di locali idonei per consentire alla polizia penitenziaria di operare in sicurezza. Le maggiori insidie si verificano proprio durante il trasporto dei detenuti nei presidi sanitari, dove i livelli di sicurezza si abbassano aumentando il rischio di evasioni».