PALERMO – È stata ufficialmente fissata per il 9 settembre l’udienza collegiale del TAR chiamato a esaminare la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione Siciliana contro la nomina di Annalisa Tardino alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia occidentale. La Regione contesta la procedura di nomina, motivando il ricorso con la presunta assenza di concertazione e con dubbi sui requisiti della commissaria.
L’Autorità portuale ha intanto chiarito che, fino a quando non ci sarà una decisione della giustizia amministrativa, non è stata disposta alcuna sospensione e l’attività dell’ente procede regolarmente.
Nelle ore immediatamente successive all’insediamento di Tardino, ex europarlamentare della Lega nominata da Matteo Salvini, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dato mandato ai suoi legali per predisporre il ricorso. Palazzo d’Orleans contesta “la totale assenza di concertazione preventiva” e solleva dubbi sui requisiti professionali della commissaria.
Sul fronte opposto, Tardino assume un atteggiamento sereno: “Ricorsi? Non mi impressionano. Nella mia carriera da avvocato ne ho visti tanti”, ha dichiarato con garbo istituzionale, sottolineando che “le polemiche fanno solo pubblicità” e che il suo mandato proseguirà “nel solco della continuità con la gestione precedente”.
La nomina di Tardino e la reazione della Regione hanno acceso un dibattito politico che va oltre il merito tecnico del caso: è una partita che mette in scena le tensioni interne al centrodestra siciliano e i limiti dell’autonomia regionale nei ruoli strategici. Il TAR sarà chiamato a decidere al più presto: intanto l’Authority prosegue il suo lavoro, mentre la politica attende l’esito con il fiato sospeso.