Si chiude con un’assoluzione piena la lunga vicenda giudiziaria legata alla presunta bancarotta della società che fino al 2016 gestiva lo storico Bar Alba di Piazza Don Bosco a Palermo. La V Sezione del Tribunale, presieduta dalla giudice Donatella Puleo, ha assolto con la formula più ampia, “perché il fatto non sussiste”, tutti gli imputati, disponendo anche l’immediato dissequestro della società attualmente titolare dell’attività.
Una vicenda lunga sette anni
Il processo, iniziato nel 2018, aveva visto coinvolti Giuseppe Caronia, la moglie Susanna Castania, Ermelinda Salvia, Marcello Madonia, Ermelindo Provenzani, Filippo ed Epifanio Arcara. Gli imputati erano accusati di presunte irregolarità nella gestione economica delle società che avevano amministrato i locali storici di Piazza Don Bosco e Valdesi.
Nel corso delle indagini, Caronia era stato anche arrestato, subendo – come lui stesso ha dichiarato – un duro contraccolpo umano e mediatico. La Procura di Palermo aveva richiesto condanne comprese tra i quattro e i sei anni di reclusione, ma il Tribunale ha rigettato ogni accusa, smontando l’intero impianto accusatorio.
Le accuse decadute
L’inchiesta verteva sulla presunta bancarotta fraudolenta della società “N. Pasticceria Alba”, che nel 2009 aveva rilevato i rami d’azienda “Bar Alba srl” e “Pasticceria Alba srl”. Secondo l’accusa, la successiva gestione da parte della “Apr srl” – di cui Caronia era presidente – avrebbe presentato irregolarità nella gestione degli investimenti e nella continuità aziendale.
Tuttavia, il Tribunale ha ritenuto che non vi fosse alcuna prova di condotte illecite e che la società fosse stata gestita in modo regolare, tanto che il locale è rimasto operativo sotto una nuova gestione.
Le reazioni: Marianna Caronia
La deputata regionale Marianna Caronia, sorella e cognata dei titolari, ha commentato la decisione del Tribunale:
“Provo felicità, ma anche rabbia e tristezza. È stato un attacco gravissimo alla mia famiglia, che ha vissuto un dolore che non si cancella certo con una sentenza di assoluzione. Siamo felici anche per i dipendenti, il cui lavoro è stato messo a rischio, ma che hanno sempre creduto nella correttezza della nostra gestione”.
Gli avvocati difensori – tra cui Ninni Reina, Marco Lo Giudice, Angelo Mangione e altri – hanno accolto la sentenza con soddisfazione, sottolineando come il verdetto ristabilisca la verità e ponga fine a una vicenda giudiziaria lunga e travagliata.