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sabato, 7 Settembre 2024

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Capodanno sicuro a Palermo: maxi sequestro di botti, 9 denunce

CronacaCapodanno sicuro a Palermo: maxi sequestro di botti, 9 denunce

In tutta la provincia sequestrati circa 1,2 milioni di botti per un peso complessivo pari a oltre 2,7 tonnellate

Nell’ambito dell’operazione “Capodanno sicuro” il comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato 2,7 tonnellate di articoli pirotecnici e ha denunciato nove persone.

I militari del secondo nucleo operativo sono entrati in due attività commerciali, una a Palermo e una a Carini, e hanno sequestrato più di un milione di articoli pirotecnici custoditi in locali sprovvisti delle necessarie certificazioni di prevenzione antincendio e negli stessi spazi di vendita o di stoccaggio di articoli altamente infiammabili (ovvero: tovaglioli di carta, fiori artificiali, piatti e bicchieri di plastica, accendigas da cucina, accendini contenenti gas liquido, bombolette spray). Per i titolari è scattato il deferimento per commercio abusivo di materiale esplodente e per violazioni alla normativa antincendio e alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

240 “cipolle” artigianali provenienti da Napoli di un peso complessivo di 39 chili di materiale pirico, sono stati trovati all’interno di un deposito di spedizioni e sequestrati dai finanzieri. Il destinatario del carico è stato deferito “per attentato alla sicurezza dei trasporti e per violazione delle disposizioni in materia di controllo delle armi”.

Sempre nel capoluogo sono state sequestrate tre batterie da 100 razzi e 60 candelotti pirici, del peso complessivo di 15 chili, a un palermitano che li deteneva per la libera vendita in un negozio del centro cittadino, aperto al pubblico, in totale assenza delle autorizzazioni di pubblica sicurezza previste per tale tipologia di materiale esplodente altamente pericoloso. L’uomo è stato denunciato per commercio abusivo di materiale esplodente.

Al porto di Palermo le fiamme gialle hanno individuato e fermato un’auto proveniente da Napoli al cui interno c’erano. circa 152 chili di materiale pirotecnico. I militari hanno sequestrato il carico e denunciato due persone per commercio abusivo di materiale esplodente e per violazioni al codice della navigazione avendo trasportato materiale altamente pericoloso senza alcuna precauzione mettendo a rischio l’incolumità degli ignari viaggiatori.

Inoltre, all’interno di una cartoleria di Termini Imerese, i militari del locale Gruppo hanno sequestrato oltre 2.500 artifizi pirotecnici per un peso complessivo di oltre 106 chili illegalmente detenuti. Il titolare dell’attività commerciale è stato denunciato alla Procura termitana per commercio abusivo di materiale esplodente.

Ulteriori controlli eseguiti dai militari della Compagnia di Bagheria, in particolare sui mezzi di trasporto e presso i depositi dei corrieri postali, hanno consentito di individuare 6 spedizioni di colli risultati privi di indicazioni sull’origine, sulla destinazione e sulla natura del contenuto. “La successiva attività di riscontro fisico della merce contenuta – spiegano dalla guardia di finanza – ha consentito di accertare la presenza di artifizi pirotecnici per un peso complessivo di circa 436 chili. In particolare i finanzieri hanno constatato che i dispositivi, custoditi in pacchi completamente anonimi, venivano trasportati senza l’applicazione delle cautele previste dalla normativa stabilita dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dall’accordo europeo sul trasporto internazionale e nazionale su strada di merci pericolose (cd. ADR), esponendo a significativi rischi sia i corrieri impiegati sui mezzi di trasporto sia i dipendenti in servizio presso i depositi. Il prosieguo delle attività di ricerca documentale ha sinora permesso l’identificazione di due persone tra di loro parenti, entrambi deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo per ricettazione e commercio abusivo di materiale esplodente, mentre nei confronti dei restanti soggetti (11 tra mittenti e destinatari) sono tuttora in corso indagini per risalire alla loro identità”.

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