Cantieri culturali della Zisa: spunta il motore di un climatizzatore sul muro di cinta

Il muro è sottoposto a vincoli di tutela storico-artistica

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Sul muro di cinta dei cantieri culturali della Zisa è spuntata l’unità esterna di un climatizzatore. A segnalare il grave episodio, il consigliere della quinta Circoscrizione Salvo Altadonna:

“Ci troviamo di fronte ad un episodio che solleva forti preoccupazioni in merito alla tutela del patrimonio storico e artistico della nostra città.
Come cittadini, siamo abituati a vedere compressori di impianti di condizionamento d’aria installati su vari edifici, ma quando questo tipo di intervento riguarda un sito di rilevanza storica, è fondamentale che vengano rispettate tutte le normative e le autorizzazioni necessarie.

L’oggetto del contendere, in questo caso, è un compressore montato sul muro di cinta dei Cantieri Culturali alla Zisa, precisamente sul lato di via Polito.

“Questo muro, come ben sappiamo, – spiega Altadonna – è sottoposto a vincoli di tutela storico-artistica, e ogni modifica dovrebbe essere autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Ciò rende la situazione particolarmente delicata, e la presenza di questo impianto rappresenta una palese violazione delle norme vigenti.

Lo ha installato il Comune?

“L’aspetto più preoccupante – precisa il consigliere – è che sembra che il compressore sia stato installato in corrispondenza della bottega 2, attualmente gestita dall’amministrazione comunale. Questo fatto assume contorni ancora più gravi se consideriamo che la stessa amministrazione ha negato, giustamente, l’autorizzazione a installare impianti simili ai gestori delle botteghe adiacenti. È paradossale che chi dovrebbe dare l’esempio si renda protagonista di una simile infrazione”.

La violazione è stata prontamente segnalata al comandante della Polizia Municipale, responsabile del Nucleo Tutela Ambientale ed Artistica, e all’assessore Ferrandelli.

“L’assessore Ferrandelli – continua Salvo Altadonna – è stato informato anche perché la bottega 2, a quanto pare, è destinata a un progetto innovativo gestito in collaborazione tra Invitalia, SISPI e il comune di Palermo. Un’iniziativa che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello per la nostra città, ma che rischia di essere offuscata da questa brutta vicenda. È auspicabile che il compressore venga rimosso immediatamente, non solo per ripristinare la legalità, ma anche per evitare che questo diventi un pericoloso precedente. Lasciare che una simile installazione rimanga in loco significherebbe avallare la deturpazione di un luogo che, al contrario, merita di essere protetto e valorizzato”.

“Come cittadino e come Consigliere – conclude Altadonna-, non posso accettare che chi ha il dovere di tutelare il nostro patrimonio culturale si renda responsabile di azioni che vanno esattamente nella direzione opposta. È importante che l’amministrazione comunale riveda le sue decisioni e agisca con coerenza, dando il buon esempio nel rispetto delle normative e della bellezza della nostra città”.

Aggiornamento

Dopo la segnalazione del consigliere Altadonna e l’intervento dell’assessore Ferrandelli, il motore del climatizzatore è stato rimosso.