venerdì, 14 Giugno 2024

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Cane Aron bruciato vivo a Palermo: il suo assassino non potrà più avere animali

CronacaCane Aron bruciato vivo a Palermo: il suo assassino non potrà più avere animali

Lo ha stabilito oggi, su proposta dell'assessore al benessere animale Fabrizio Ferradelli, il sindaco Roberto Lagalla

Carmelo Russo, l’uomo che lo scorso gennaio in via delle Croci ha dato fuoco al cane Aron provocandogli successivamente la morte non potrà più “possedere, acquisire in proprietà e/o detenere animali di qualunque genere e specie a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, su tutto il territorio comunale”. Lo ha stabilito oggi, su proposta dell’assessore al benessere animale Fabrizio Ferradelli, il sindaco Roberto Lagalla firmando una apposita ordinanza. Questa è estesa anche per eventuali conviventi di Russo e sarà il servizio veterinario della ASP Palermo e la polizia municipale a controllarne periodicamente il rispetto provvedendo al sequestro degli animali eventualmente rinvenuti.

Secondo l’assessore Ferrandelli “Questo è stato un atto dovuto nel contesto di una azione vigliacca che ha provocato dolore e morte ad un cane e che ha scosso non poco tutta la opionione pubblica locale e nazionale. Questa è anche la conferma della mia attenzione e di quella dell’intera Amministrazione per il benessere degli animali che sono e saranno sempre parte integrante della nostra comunità. Un ringraziamento va al sindaco Lagalla per la sensibilità dimostrata sull’argomento e a quelle associazioni che ci sono state vicine sollecitando anche l’emissione di questo sacrosanto provvedimento”.

Puntuale il commento di risposta, sulla sua pagina facebook, del noto animalista siciliano Enrico Rizzi: “Il sindaco di Palermo ha emesso un’ordinanza di divieto di detenere animali nei confronti di Carmelo Russo, colui che qualche mese fa ha bruciato il povero cane Aron. Bene, per quel che può servire – scrive Rizzi -. Adesso chiedo al sindaco di Palermo di emettere un’ordinanza nei confronti di coloro che tutti i giorni, sotto il sole cocente, legano ai pali della luce i loro cavalli utilizzati per trainare le carrozze o, ancor peggio, vanno in giro indisturbati privi di licenza sotto gli occhi di tutti, forze di polizia comprese”.

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