La tregua evocata da Vincenzo Figuccia sembra ancora lontana: la nomina del nuovo presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST) è ferma. Il motivo? Le tensioni interne alla maggioranza, che hanno paralizzato anche questa decisione, lasciando il vertice strategico dell’azienda ancora vacante.
Dopo le dimissioni di Alessandro Virgara, la poltrona è rimasta scoperta, eppure nessuno osa avanzare apertamente il proprio nome: “Prima si dovrà fare chiarezza nella maggioranza”, è la condizione posta prima di procedere alla nomina.
Il quadro politico regionale appare sempre più complicato: da un lato, l’esecutivo guidato da Renato Schifani vorrebbe scardinare l’impasse e riproporsi come coalizione forte e coesa; dall’altro lato, le fibrillazioni interne – tra MPA, Lega, FdI e altri – impediscono qualsiasi decisione chiara e condivisa.
Nel frattempo, corrono voci su candidature in salsa “lombardiana”: uomini vicini a Raffaele Lombardo sono tra i papabili per la presidenza AST, alimentando ulteriori sospetti su conflitti di potere non ancora risolti.
Il risultato? Un blocco decisionale che rischia di compromettere non solo il rilancio dell’azienda di trasporti – cruciale per evitare disservizi e caos – ma anche la credibilità stessa della coalizione di governo.
