giovedì, 12 Giugno 2025

Una nuova frontiera, arriva il ChondroFiller Liquid

Artrosi alla mano: al Policlinico di Palermo nuovo metodo che elimina il dolore

Un nuovo traguardo nella lotta all’artrosi arriva dal Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, dove presso il Servizio di Radiologia Interventistica Muscolo-Scheletrica è stata introdotta un’innovativa terapia per il trattamento dell’artrosi della mano. Il protagonista di questo approccio rivoluzionario è il ChondroFiller Liquid, una protesi biologica tridimensionale a base di collagene di tipo I, somministrata direttamente nell’articolazione tramite una precisa guida ecografica o radiografica.

A eseguire la procedura è il dott. Pietro Giovanni Cimino, che spiega: “L’introduzione di questa tecnologia brevettata rappresenta un’alternativa concreta e non invasiva alla chirurgia tradizionale. Si tratta di una metodologia particolarmente indicata per la cura della rizoartrosi, una forma di artrosi che interessa l’articolazione trapezio-metacarpale, causando dolore, rigidità e, nei casi più gravi, deformità”.

La rizoartrosi, frequente soprattutto tra le donne sopra i 50 anni, può essere causata da fattori come l’invecchiamento, l’uso eccessivo dell’articolazione in attività manuali ripetitive, traumi pregressi o predisposizioni genetiche. Il ChondroFiller Liquid, iniettato direttamente nella sede del danno, agisce come uno scaffold tridimensionale: protegge l’area lesionata e stimola la rigenerazione del tessuto cartilagineo.

Dopo la somministrazione del collagene liquido, l’articolazione viene immobilizzata per circa due settimane per favorire il processo di gelificazione, durante il quale il materiale si stabilizza strutturalmente, creando una base ideale per il recupero funzionale.

“I dati dei follow-up clinici – sottolinea Cimino – mostrano risultati molto incoraggianti. Nei pazienti con lesioni cartilaginee di grado lieve o moderato, l’iniezione di un solo millilitro di ChondroFiller Liquid ha prodotto una riduzione significativa del dolore e un netto miglioramento della mobilità”.

Anche nei casi più avanzati, sebbene la terapia non rappresenti una cura definitiva, si è riscontrato un concreto beneficio in termini di sollievo sintomatico, con la possibilità di ritardare o addirittura evitare interventi chirurgici invasivi.

Soddisfazione anche da parte della direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, che evidenzia l’impegno dell’Azienda nel promuovere l’innovazione: “Il nostro obiettivo è offrire ai pazienti accesso a tecnologie terapeutiche d’avanguardia. Continueremo a investire nella ricerca per garantire una medicina sempre più personalizzata ed efficace, capace di migliorare concretamente la qualità della vita”.

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