Annunciata un’altra manifestazione per i diritti degli animali a Palermo. Il caso Aron, pitbull morto dopo tre giorni di agonia a causa delle gravi ustioni provocate da un individuo palermitano di 46 anni che gli ha dato fuoco, ha dato spinta a numerose iniziative.
Le associazioni di tutela animale “Stop Animal Crimes Italia APS” e “Un’anima Mille Zampe Italia” hanno indetto per domenica 21 gennaio 2024 un’altra manifestazione a Palermo per sensibilizzare la comunità al rispetto nei confronti degli animali. L’evento avrà inizio alle 15 e finirà alle 21 presso piazza Indipendenza. La manifestazione è nata in risposta al caso Aron ma anche ai tragici episodi di maltrattamento animale di cui siamo stati spettatori inermi nel corso del 2023. Le associazioni organizzatrici, nel comunicato, inviano un elenco dei casi più eclatanti:
– Aron il Pitt bruciato vivo a Palermo;
– la capretta uccisa a calci ad Anagni (FR) da un gruppo di giovani;
– l’uccisione dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi (AQ);
– il gatto Leone, scuoiato vivo ad Angri (SA);
– il gatto di Partinico (PA), contro cui, dopo avergli sparato, il suo aguzzino ha aizzato i cani lasciando che venisse sbranato, filmando perfino la scena che è poi stata divulgata sui social;
– Leone2, il gatto martoriato con un petardo;
– il gatto di Mazzarino (CL), torturato con un cacciavite e morto tra atroci sofferenze;
– il gatto impiccato in pieno giorno a Bojano (CB);
– le lotte clandestine tra cani in varie zone del sud Italia, che oltre ad arrecare danno ai cani “combattenti”, hanno coinvolto cani e gatti randagi o rubati a privati, massacrati per allenare i “campioni”;
– la mula di Asti, fatta entrare in un ristorante per divertire i commensali e feritasi nei ripetuti tentativi di rialzarsi dopo varie rovinose cadute;
– le migliaia di cani e gatti investiti per gioco in tutti i luoghi in cui, a causa del randagismo, branchi e colonie vagano per vaste zone;
– i cuccioli impiccati per mano di adolescenti emarginati;
– il traffico illegale di animali protetti;
– il bracconaggio che ha interessato centinaia di specie uccise e commercializzate al nord;
– le sparizioni di migliaia di animali d’affezione esportati per la vivisezione;
– migliaia di randagi preda di psicopatici o morti di stenti e malattie.
“Un elenco interminabile di eventi noti per lo più alle associazioni di denuncia attive sul campo come Stop Animal Crimes Italia – scrivono le due associazioni animaliste nella nota stampa – che non hanno visto ad oggi alcun riscontro in termini di pene e sanzioni nei confronti dei responsabili di queste sevizie. Un quadro di degrado insano e sommerso del nostro Paese, che dovrebbe destare preoccupazione in ogni cittadino. E che, in risposta, deve obbligatoriamente produrre una reazione legislativa forte e decisa da parte delle istituzioni.
L’evento, che si svolgerà nel totale rispetto della quiete, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ottenere misure concrete attraverso l’aggiornamento delle attuali norme di tutela animale e del contesto sanzionatorio. Con significativi incrementi delle pene e sviluppo di piani efficaci volti al definitivo controllo del randagismo. Inoltre – continuano le associazioni – si auspica che la manifestazione agisca da catalizzatore per mobilitare i cittadini affinché diventino i principali sostenitori e promotori del rispetto delle vigenti norme in materia di tutela animale, nonché invitare le istituzioni a servirsi con maggiore convinzione e determinazione della figura delle Guardie Zoofile, dando dignità a questo corpo di Polizia Giudiziaria, sorvegliante da sempre del rispetto delle norme in tema di tutela animale.
Le associazioni organizzatrici invitano la comunità a partecipare numerosa per dimostrare unità e impegno nella difesa degli animali, del rispetto della legge e della promozione dell’educazione ad una civile convivenza tra uomo ed animale.
“Lavoriamo insieme per creare un futuro in cui gli animali possano vivere liberi da violenza e maltrattamenti – concludono – e gli artefici di tali reati siano puniti con pene aumentate e salate sanzioni. Uniamo le forze per difendere chi non può difendersi”.