Sembra questione di ore l’arresto dei due complici che domenica scorsa avrebbero aiutato Francesco Lupo a mettere in atto il brutale agguato ai danni di Antonino Fragali, operaio 43enne della Reset. Gli investigatori, dopo giorni di serrate indagini, avrebbero ormai identificato i due individui che si trovavano in auto con Lupo in via Vergine Maria, prima che quest’ultimo scendesse dal veicolo per aggredire Fragali a calci e pugni e poi crivellarlo di colpi.
Ricordiamo che Fragali, raggiunto da almeno cinque proiettili al torace e all’addome, è scampato miracolosamente alla morte. Ricoverato in prognosi riservata a Villa Sofia dopo un delicato intervento chirurgico, le sue condizioni restano gravi.
Intanto, il fermo di Francesco Lupo, disposto dal sostituto procuratore Federica La Chioma, è stato convalidato la vigilia di Natale dal Gip Maria Cristina Sala. Lupo è accusato di tentato omicidio.
Le indagini proseguono a ritmo serrato per fare luce sul movente dell’agguato. Al momento, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella di una vendetta legata al duplice omicidio di Antonino e Giacomo Lupo, padre e fratello di Francesco, uccisi nel 2019 da Giovanni Colombo, cugino di Fragali.
Con l’identificazione dei due complici, si spera di poter ricostruire con maggiore precisione la dinamica dei fatti e di far luce sulle motivazioni che hanno spinto Lupo a compiere un gesto così efferato.