Pigliacelli 5,5. Nonostante i calciatori del Parma gli arrivino da tutte le direzioni possibili ed immaginabili, la sua azione si limita all’ordinaria amministrazione. Sul terzo gol ducale è vittima di un personalissimo “esco o non esco?”.
Mateju 5,5. Dargli la croce addosso ormai è talmente diventato lo sport cittadino che alla notizia della squalifica per la prossima partita si dice siano partiti fuochi d’artificio e caroselli d’auto al Politeama. Ma se il Palermo non porta a casa i tre punti non è di certo per colpa sua.
Lucioni 6. Pressa altissimo, efficacemente e arrunza quando c’è da arrunzare. Potrebbe anche segnare sugli sviluppi di un corner ma, forse, sarebbe stato troppo.
Marconi 5,5. Non è la certezza dei giorni migliori. Come tutta la retroguardia rosanero, nel finale va in bambola.
Lund 5. Non vede la linea della metà campo neanche col binocolo e la difesa è sempre affannosa.
Dal 76° Aurelio 5. A difesa schierata il Palermo prende il gol del pari dal suo lato, mentre lui vaga come chiedendosi cosa ci facesse da quelle parti.
Coulibaly 7. Dai suoi piedoni partono le azioni che portano ai primi due gol del Palermo. È il centrocampista più in palla dei rosanero.
Dal 68° Henderson 5,5. Entra in campo con buona verve ma si segnala per un tiro ed una mezza rissa.
Gomes 6. Di creare non se ne parla in tempo di pace, figuriamoci contro la prima della classe. Tampona un po’ qua e un po’ là non lasciando tracce da tramandare ai posteri. Sul terzo gol del Parma si guarda bene dall’accorgersi che alle sue spalle Charpentier aveva l’acquolina in bocca come un goloso in pasticceria.
Segre 6,5. Partita di sofferenza per il Dottor Segre. Il Parma fa girare palla e lui è costretto ad inseguire un pallone che non prende mai. Mezzo punto in più per il gol del 3 a 1 siglato con la freddezza del bomber.
Di Mariano 6. Panico fra chi ricordava Checco come attaccante esterno e se lo ritrova terzino destro. Prende tante botte nel tentativo di fare salire una squadra che non sale mai.
Dal 68° Buttaro 6. Partecipa attivamente all’azione del 3 a 1 ma passivamente alla rimonta del Parma.
Di Francesco 6. Potrà raccontare in giro – mentendo – di aver fornito un assist al bacio per Brunori, ma come per Di Mariano, in un Palermo rintanato come una lumaca quando provi a toccarla, difficile dare un giudizio ad un calciatore che dovrebbe attaccare e che, invece, fa il sesto difensore.
Dal 56° Valente 5,5. Non ha occasioni per fare quello che sa fare: discese e cross. Difende.
Brunori 9. Realizzare una doppietta senza aver avuto neanche una palla gol è da guinness dei primati. Due gol di una bellezza disarmante con delle traiettorie da analizzare al centro antiveleni.
Dal 76° Soleri 6. Entra per tenere alta la squadra e ha pure il merito di spizzare la palla che porta i rosa sul 3 a 1. Sfortunato nel flipper che porta al gol di Mihaila.
Corini s.v. Con ancora il buccellato in mano e proteso a piè pari verso panettone e pandoro, sfoggia un nuovo elegantissimo modulo: il 10-0-0. Roba che, in confronto, Nereo Rocco era Crujff. E alla faccia degli esteti pallonari stava pure per portare via dal Tardini tre punti di platino. Peccato che ogni tanto il dio del calcio si svegli e restituisca a Cesare quel che è di Cesare.