La notte della Madonna: le voci della festa palermitana…

Qualcuno riconoscerà certe "voci", altri forse no. In ogni caso ci è sembrato un modo originale per augurare a voi e alle vostre famiglie tanti auguri per l'inizio ufficiale di queste feste natalizie

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“Ma picchì un ci calasti l’assu, era un bellu cappuotto. Non l’avevo capito che eri tu il compagno. Ma come no, mi hai trovato coperto e pure di mano, ci mancava solo il 6”.

“Francoooo, non mi pare il caso che ve la fate a solo in cucina cu sta gran camurria di briscola in 5, venite in salone che i bambini vogliono giocare a tombola prima di andare a letto”.

“Toti, apri il panettone che si sta facendo tardi. Ma il caffè è stato fatto? Viri ca c’è puru u buccellatu”.

“Con tutto chiddu ca manciamu puru u buccellatu? Sfincione, cardi, broccoli e cacuoccioli in pastella, Poi stanuotte chianci ca ti sienti male?”. “Fammi manciari, Natale viene una volta l’anno. Piuttosto, u turruni u purtasti?”.

“Ma una mano di Bacarà non ce la dobbiamo fare? M’abbuttó a giocare a piattino. Oppure facciamo un sette e mezzo”.

“A nonna voli iucari al mercante in fiera”.

“E certo, non compra mai carte e vince sempre. A mia invece mi capita sempre il lattante”.

“11, l’asti r’un salataru. 77, gambe di donna. 31, morto che parla, 51, scacci i pulci a uno a uno… “.

“Ma è pandoro o panettone? Non lo mangio io, ci sono i canditi”. “Rosa, nesci lo sciampagn”.

“Piattino!”. “Due di spade, paga il piatto!!!”

“Piattino io”. Minchia ru culu, sempri iddu vinci? “.

“Ma un vi siddia a pigghiari sempre riscussiuni a buatri rui? Sa sarbanu sempre iurnata ri fiesta”.

“Auguri, auguri a tutti, buona Immacolata”.