Voti bassi, bassissimi per la squadra rosanero che ha perso in casa contro il Catanzaro. Chissà se anche questa settimana i calciatori del Palermo andranno a casa Corini per bere il caffè. Del resto siamo nella città che ha nel “un ci fu niente, pigghiamunni ‘u cafè”, una sorta di calumet della pace in salsa panormita: peccato che gli effetti in campo tardino ad arrivare. Quindi, nell’attesa che cambi chissà cosa, almeno si cambiasse la miscela del caffè. Hai visto mai…
Pigliacelli 6. Gli avanti giallorossi se li vede spuntare da destra, sinistra, sopra, sotto, dai tornelli, dal sottopassaggio, dal bar della tribuna e a tratti anche dallo stadio delle palme. Limita i danni, ma per i miracoli bisogna rivolgersi ad altri.
Mateju 3. In campo è a suo agio come un capretto a Pasqua. Sbaglia tutto quello che può sbagliare e a volte anche di più. Qualcuno ci spieghi verso dove o cosa stesse correndo in occasione del raddoppio del Catanzaro.
Lucioni 5. È il regista difensivo di un film dell’orrore. Dopodichè svolge con diligenza il ruolo di lanciatore di palloni inutili.
Marconi 4. Cattivo come Bambi su Iemmello nell’occasione del primo gol calabrese, è in continuo ritardo per tutto il match. Centesima partita in rosa da dimenticare.
Dal 59° Valente 6. A destra come a sinistra, fa quel che deve: mettere in mezzo palloni decenti. Non può essere un caso se è dal suo piede che parte l’assist per il gol di Stulac, così com’era successo in precedenza contro il Brescia (cross per Coulibaly).
Buttaro 4. Percorre tutta la fascia sbagliando egregiamente tutto quello che si poteva sbagliare, in termini di posizione e precisione.
Gomes 3,5. La mediana giallorossa gli nasconde il pallone per tutto il match e lui non riesce mai a fare battipanni. Sul raddoppio del Catanzaro, prima tiene in gioco Biasci e poi lo lascia scappare come un furetto. Disastro.
Dal 79° Stulac 6,5. In venti minuti un gol e un assist (non sfruttato). Gli tocca spiegare perchè non sia così produttivo quando impiegato dal 1°.
Segre 5. Il calciatore smagliante di inizio stagione si è perso nella mediocrità di una squadra che lentamente è implosa. Avrebbe anche l’occasione del pareggio: chissà cosa avrebbe detto il suo allenatore…
Lund 4. Inesistente in fase offensiva, drammaticamente molle in fase difensiva.
Dal 59° Aurelio 5. Nessun miglioramento rispetto al compagno, solo un minutaggio inferiore.
Di Mariano 5,5. Fra i meno peggio del primo tempo. Prende un giallo che è lo specchio della condizione mentale di questa squadra, ma è l’unico che prova ad innescare ogni tanto qualcosa di utile.
Dal 46° Henderson 6. Inserisce energie nervose alla partita e prova spesso ad impensierire Fulignati, ma non gli si può chiedere di fare pentoli, coperchi, posate, tovaglie, tavoli, sedie, pensili ed elettrodomestici.
Mancuso 4. Evanescente, leggero come la struttura di Torretta ma senza vento forte a spingerlo.
Dal 59° Di Francesco 5. Partecipa al forcing finale senza però aggiungere nulla ad una pietanza di suo già sufficientemente rancida.
Brunori 4. Che non gli arrivino palloni decenti lo diciamo dal tempo in cui dominavano i normanni; vero è pure che contro il Catanzaro non si registra nessuna sua reazione nell’arco dei cento minuti giocati. Piatto.
Corini 3. La rivoluzione culturale del Che Guevara in salsa bresciana è appena iniziata. La sconfitta contro il Catanzaro è solo un’asticella prestazionale che si frappone all’interno di un percorso di consolidamento. Supercazzole a parte, un giorno qualcuno dovrà rendere conto sul fatto che in campo questa squadra reciti sempre a soggetto e senza mai uno straccio di idea.