Un’operazione del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri ha consentito di dimostrare che i beni del 53enne Giovan Battista Calabria fossero in realtà il frutto delle sue reiterate attività illecite effettuate nel corso degli anni. L’uomo nel 2019 si introdusse all’interno del Tribunale di Palermo con una pistola Beretta 98F senza matricola carica. All’interno del caricatore c’erano 15 cartucce. All’ingresso del Palazzo di Giustizia, Calabria mostró un falso tesserino da finanziere.
La Cassazione ha confermato la sentenza di primo grado del 2022 e ha fatto scattare una confisca definitiva a suo carico per un valore di 300 mila euro che entrano a far parte del patrimonio dello Stato. Tra i beni confiscati un appartamento sito a Palermo, con un magazzino e un posto auto esclusivo.
“Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini partite subito dopo il suo arresto – spiega il comando dei carabinieri – è stato in grado di dimostrare come i beni nella disponibilità di Calabria fossero in realtà il frutto delle sue reiterate attività illecite effettuate nel corso degli anni, tanto da inquadrarlo tra coloro che risultano vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività non legali. Per questi motivi è stato emesso adesso il provvedimento di confisca irrevocabile riguardante i suoi beni dal valore complessivo di circa 300 mila euro”.