Il Palermo a Terni, da oggi non basta riavvolgere il nastro

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“Dobbiamo lavorare per tornare quelli dell’inizio”. Le parole di capitan Brunori a Sky pochi giorni dopo il nulla cosmico rosanero visto al Barbera contro il Cittadella risuonano ancora nella mente di tifosi e addetti ai lavori. Eh si perché in realtà un vero e proprio inizio che si rispetti il Palermo, in realtà, non lo ha quasi mai fatto vedere in questa stagione.

Ad eccezione della partita interna contro il Feralpisalò e della trasferta di Venezia, infatti, i rosa non hanno mai brillato arrivando a conseguire il risultato spesso per isolate giocate di un singolo o favoriti dalla sopravvenuta superiorità numerica.

E allora ci chiediamo: cosa c’è nella testa di Eugenio Corini e dei calciatori? L’intenzione è realmente quella di tornare la squadra che segna al 92esimo ad Ascoli dopo aver espresso un non calcio per tutta la partita? Oppure quella di tornare la squadra che prende sistematicamente gol prima di svegliarsi e vince partite in rimonta (Sudtirol) o le pareggia al quattordicesimo minuto di recupero (Spezia)? No, ci auguriamo proprio di no.

Ciò che tutto il popolo rosanero si auspica è che a partire da oggi, contro la Ternana, vedremo un Palermo consapevole del fatto che ciò che è stato finora fatto è troppo poco per la qualità dell’organico allestito con l’obiettivo di puntare alla serie A e per le ambizioni di una piazza così calorosa da portare in trasferta anche oggi oltre mille supporters di fede rosanero.

Che la pazienza della gente nei confronti del tecnico sia terminata lo si evince dalla palese dimostrazione manifestata dentro e fuori lo stadio nel post Cittadella. Se però il Palermo dovesse scendere sotto quel quarto/quinto posto ammesso come linea di galleggiamento massima dalla società si presuppone che possa terminare anche la tanto sbandierata lungimiranza da parte della società.

Corini, dunque, sa che da ora in poi ogni partita può essere un’ultima occasione da non fallire. I giocatori, non esenti da colpe, devono aiutare il tecnico se davvero stanno dalla sua parte. Il campo, come sempre, darà il suo verdetto, ma riavvolgere il nastro, davvero, non sarebbe affatto sufficiente.