L’opinione: “No alla Fiera, c’è un rovescio della medaglia”

Dentro era la fiera del cibo, del gioco o dell'innovazione, fuori invece era la fiera dell'illegalità più diffusa, fuori controllo e senza controllo

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Palermo, Fiera del Mediterraneo - Foto Giovanni Platania
Palermo, Fiera del Mediterraneo - Foto Giovanni Platania

Un bell’articolo dei tempi che furono quello che ha scritto Michele Sardo qualche giorno fa sulla fiera del Mediterraneo (per leggerlo CLICCA QUI) , poi, però, c’è il rovescio della medaglia. Ogni evento in fiera era un sequestro in casa per i residenti. Il parcheggio selvaggio violentava le regole e i residenti che si vedevano sollevate le multe se avevano anche una sola ruota fuori dalle strisce. Durante la fiera era tutto condonato, anche a chi parcheggiava con le indicazioni dei parcheggiatori abusivi che, anche oggi, se non fai come dicono rischi di trovare la macchina graffiata o seriamente danneggiata.

Perché se dentro era la fiera del cibo, del gioco o dell’innovazione, fuori era la fiera dell’illegalità più diffusa, fuori controllo e senza controllo.
Bagarini, biglietti contraffatti, parcheggio selvaggio, venditori di generi alimentari abusivi ai danni di chi paga ogni giorno le tasse, residenti sequestrati, mezzi di soccorso impossibilitati a percorrere l’asse viario, danneggiamenti involontari ai mezzi parcheggiati, goliardate o raid vandalici diretti alle auto, gente che si ubriacava tra l’area food e i giochi e musica a palla che anche ad imposte chiuse ti violentava in casa.

La densità della popolazione rende anacronistica oggi quella fiera come collocazione urbana. Dovrebbe essere spostata verso la zona industriale, per favorire flusso e deflusso e casse sparate a palla. E poi senza soldi, senza lavoro, il massimo che si può fare in fiera è una passeggiata.

Oggi la Fiera del Mediterraneo la vedo più come un’opportunità , la seconda “cantieri culturali”.
Abbiamo bisogno di spazi di espressione, di creatività, di incontro e non di scontro. Sono tante e molte, anzi troppe le associazioni che chiedono spazi di espressione al Comune.

Palermo, se sindaco e amministrazione vogliono, è in grado di salvarsi da sola. Per questo dico NO alla fiera, ad essa riconosco uno spaccato bellissimo della nostra infanzia, ma non ci sono più le condizioni. E la via di mezzo non può più essere il degrado e il caos.