Palermo, Ionut ed Edo: ecco la bellezza di un gruppo

Anche dalla panchina esempi positivi

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Ci sono immagini che sono già sufficientemente rappresentative di questa stagione. Una su tutte quella di Eugenio Corini e Leandro Rinaudo che si abbracciano a fine partita. Un sodalizio campo/”scrivania” che, nel momento in cui scriviamo, sta dando risultati da fare strabuzzare gli occhi.

Diciannove punti in otto partite, solo un punto in meno rispetto al Parma primo della classe ma anche una partita giocata in meno rispetto ai ducali. Insomma se doveva essere campionato di vertice finora la promessa è stata mantenuta.

Ma abbandoniamo gli algidi numeri e torniamo al capitolo “emozioni”. Nel frame copertina di questo articolo ci sono due calciatori che esultano abbracciandosi e saltando come grilli: sono Ionut Nedelcearu ed Edoardo Soleri. Non proprio due titolari inamovibili, anzi, calciatori che stanno facendo della panchina una seconda casa. Ed è proprio questo che restituisce il clima che si respira al momento in questa squadra. Due riserve – ci perdonino soprattutto gli ultras di “Entraessegna” Soleri -, due calciatori il cui contributo sul rettangolo verde è ai minimi termini, esultano come se avessero siglato loro una tripletta decisiva per espugnare il “Braglia” di Modena. Ecco, aver creato un gruppo così – ancor prima di eventuali successi finali del Palermo – è una vittoria che va ascritta soprattutto a chi questi uomini (questi ragazzi in alcuni casi) è tenuto a gestirli, monitorarli, avere il polso degli umori. E, in un calcio sempre più business e meno sentimenti, non ci resta che ringraziare Nedelcearu e Soleri per questa immagine di festa. Perché educare al bello non è mai sbagliato e la bellezza riempie il cuore. Soprattutto i tanti cuori rosanero che palpitano ogni volta che vedono una maglia del Palermo su un campo di calcio.