Nel tentativo di assicurarsi almeno 200 preferenze elettorali ciascuno nei comuni di Carini, Torretta, Cinisi e Terrasini, l’ex parlamentare nazionale di Forza Italia, Salvatore Ferrigno, 63 anni, ha offerto 5 mila euro. Una mossa orchestrata da Giuseppe Lo Duca, 51 anni, affiliato al capomafia di Carini, Nino Di Maggio, e Piera Loiacono, 46 anni, che avrebbe agito come intermediaria tra Ferrigno e la mafia. Nel 2017, Loiacono aveva tentato di diventare presidente della Regione, ricevendo il sostegno dal Movimento Politico “Libertas” e dai Liberal Socialisti, con un precedente incarico come assessore nel Comune di Campofelice di Fitalia.
In seguito, Lo Duca e Loiacono sono stati processati con il rito abbreviato e hanno ricevuto pesanti condanne. Il giudice Ermelinda Marfia, seguendo le richieste del procuratore aggiunto Paolo Guido e del sostituto Giovanni Antoci, ha condannato il capomafia a 11 anni, un mese e 10 giorni di carcere, mentre Loiacono dovrà scontare 6 anni e mezzo. Salvatore Ferrigno, invece, è stato rinviato a giudizio e affronterà un processo separato con il rito ordinario.