venerdì, 12 Dicembre 2025
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Ignoti hanno infranto una vetrata e si sono introdotti all’interno del locale appiccando il fuoco

Fiamme e distruzione da Zangaloro a Gela: “Non ci fermiamo”

Distrutto Zangaloro di Gela, marchio palermitano di carne e Fast Food. Le fiamme, divampate poco dopo le sei del mattino, hanno completamente devastato i locali prima ancora che l’attività potesse avviare il proprio percorso commerciale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che dopo aver domato il rogo stanno redigendo una relazione tecnica da trasmettere alla procura di Gela. Le indagini sono affidate agli uomini del Commissariato di polizia, che hanno già acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Appare evidente osservando il locale dopo il disastro, che si è trattato di un atto vandalico: ignoti hanno infranto una vetrata e si sono introdotti all’interno del locale, appiccando l’incendio che in pochi minuti ha mandato in fumo arredi, attrezzature e l’intero investimento. Per Zangaloro, storica azienda siciliana fondata a Palermo nel 1950 e oggi guidata dalla quarta generazione, quanto accaduto rappresenta un duro colpo, ma non un punto di arresto.

La famiglia Zangaloro sottolinea come l’atto vandalico colpisca non soltanto una struttura fisica, ma la storia e l’impegno di un’impresa che da oltre settantacinque anni investe nel territorio, crea occupazione e porta avanti un modello aziendale fondato su qualità, lavoro e responsabilità sociale. “Solo pochi giorni fa abbiamo inaugurato un nuovo store a Catania, all’interno del Teatro Diana: un progetto per noi particolarmente significativo, perché ha restituito alla città uno spazio storico trasformandolo in un luogo vivo, aperto, inclusivo, dove è possibile incontrarsi, studiare e condividere esperienze”, dichiara Angelo Zangaloro.

“Creare posti di lavoro, investire e assumersi responsabilità dovrebbe essere un motivo di orgoglio per i territori. Di fronte a quanto accaduto, il sentimento è inevitabilmente di amarezza. Tuttavia – conclude l’imprenditore – non intendiamo fermarci alla delusione né cedere a letture semplicistiche”.

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