Il Palermo sente aria di festa e addobba il Castellani con tre belle coccarde rosanero. Ad avere la peggio sono stati l’Empoli ma soprattutto il carnezziere di Alessio Dionisi, allertato per una fiorentina di quattro chili e duecento grammi che il tecnico toscano s’era fatto mettere da parte nel caso in cui avesse battuto il Palermo. Svolta, quindi, probabilmente vegetariana per il tecnico toscano. Ad avere la meglio, invece, è il buccellato inzaghiano: fragrante, dolce al punto giusto e aromatizzato al gusto tre punti.
LE DOUARON – POHJANPALO: 0 – 2 DOPO 45′
Il Palermo sfodera lo schema sudoku e passa in vantaggio al 7°: Palumbo la mette in verticale, Le Douaron in diagonale ed Empoli in orizzontale: steso! La squadra di Dionisi è prestativa, quella di Inzaghi è concreta. Così è Joel l’attaccantebiondochefaimpazzireilmondo Pohjanpalo al 19° a scatafullare alle spalle di Fulignati il pallone del due a zero. I padroni di casa ci provano, ma Joronen è in versione “laskuportti” (gli amici finnici capiranno) e respinge al mittente tutti i tentativi dell’Empoli. Due a zero, l’altro Dionisi del match – l’arbitro – manda tutti negli spogliatoi a preparare la pastella.
LO SPINCIONELLO DI POHJANPALO
Gli azzurri escono dagli spogliatoi sfoggiando tutto il menu dell’Immacolata ed il neoentrato Pellegri, al 63°, sfodera un broccoletto fritto caldo che finisce alle spalle di Joronen. L’Empoli è ancora più prestativo, addirittura gagliardo a tratti. Se solo avesse anche Appuah, ci sarebbe probabilmente da stropicciarsi gli occhi. Ma non con una mano, con tutte e due e forse anche con una gamba! Ma il Palermo vive una giornata di grazia e risponde con una teglia di spincione fumante firmata ancora da Joel l’attaccantebiondochefaimpazzireilmondo Pohjanpalo. Ovviamente fattu ra bella vieru, chi ciavuru! Altro che masterchef! I toscani sono presi dalla botta ed in contropiede il Palermo potrebbe irrobustire il risultato. Ma va già bene così. E dello stesso parere è il Dionisi arbitro che dopo soli 451 minuti di recupero sancisce la vittoria del Palermo e decide di mandare tutti a prendere una bella porzione di baccalà. Fritto, ovviamente. Come direbbe qualcuno: voi lo volete?
LE PAGELLE
Joronen 7,5. Di mano, pugno, testa, spalle, gambe e piè: vola con quanto fiato in gola e le prende tutte o quasi. Pomeriggio da portieronen!
Bereszynski 7. Fin quando è in campo, il mur polski różowo-czarny è invalicabile. Prende un giallo ed è costretto ad uscire per un riflesso di Pavlov dall’accento piacentino. Per esperienza e qualità, è inamovibile.
Dal 46° Peda 6. Entra che l’Empoli ha il sangue agli occhi e deve salvare il salvabile. Soffre un po’ ma non abbandona mai la nave.
Bani 7. Leader assoluto ed indiscutibile per carisma e senso tattico, Banienbauer. Si fa scappare Pellegri in occasione del gol ma è decisivo in altre 12.478 occasioni.
Ceccaroni 7. Attacca e difende, difende e attacca. Chiude a chiavi la sua porzione di campo e quando c’è da inserirsi non si tira mai indietro. Da una sua spizzata il raddoppio del Palermo.
Pierozzi 6,5. Dal primo al novantesimo il Pierozzi Express fa avanti e indietro sulla fascia. Nel secondo tempo i padroni di casa gli fanno fare tante fermate ma l’assist (anche un po’ fortuito) per il terzo gol rosa è il giusto premio per una partita decisamente impegnativa. Ciuf-ciuf!
Ranocchia 6. Cerca di cucire i reparti in una gara complicata. Come i calciatori del Subbuteo, è particolarmente pericoloso sui calci da fermo.
Segre 5,5. Lascia nello spogliatoio il fioretto e sfodera la mazza chiodata. Non una partita da raccontare ai nipoti, tutto sommato.
Dal 55° Gomes 5,5. Dopo un mese fuori dal giro, i minuti di Empoli sono una bella passata di antiruggine. Ma c’è ancora da dare qualche altra mano.
Augello 5,5. Nel primo tempo Elia lo fa a julienne. Prende campo man mano che la spia della benzina dell’ex rosa si avvicina al rosso. Ma non è ancora quello che ci si aspetta da un calciatore del suo livello.
Dal 87° Veroli s.v.
Palumbo 6,5. Di palloni fra i suoi piedi non ne passano tantissimi, ma non la butta mai ed è sempre un’alternativa stramegavalida che il Palermo può vantare dalla cintola in su. L’assist per il primo gol rosa andrebbe esposto al Louvre.
Dal 70° Blin 6,5. È la scialuppa che salva tutti dallo tsunami empolese. Si fa trovare pronto e ci voleva come il pane. Cunzato.
Le Douaron 6,5. Il “fantasma di Brest” appare in tutta la sua magnificenza al popolo del Castellani, insacca un bel biglione in buca d’angolo e torna a rifuggiarsi nella sua eterea, morbida e leggera nuvoletta. Prende una botta in testa ed esce: ormai è schema.
Dal 55° Vasic 6. È un peso piuma che vorrebbe fare a botte con Tyson. Disastroso a tu per tu con Fulignati, intraprendente se c’è da tener palla lontano dalla metà campo rosanero. Ci vuole calma e sangue freddo. Non era Maradona, non è diventato Margheritoni.
Pohjanpalo 8. Dopo il secondo gol si narra che la moglie abbia detto “basta che non s’arricampa di nuovo col pallone che se ne può uscire lui con tutti i palloni”. Ovviamente in tedesco stretto stretto. Un cannibale dell’area di rigore.
Inzaghi 7. Legge bene la partita e corregge in corsa qualche sbavatura. Checchè se ne dica, le squadre sono spesso lo specchio del proprio allenatore. E se proprio dobbiamo attribuire qualche aggettivo, il Palermo inzaghiano è apparso cinico, concreto e a tratti anche fortunato. Che è oro colato, coi tempi che corrono.


