La Procura di Palermo ha chiuso il cerchio sull’inchiesta che per oltre un anno ha riguardato il podcast “Egoriferiti” e i suoi due conduttori, il regista Giuseppe Cardinale e il giornalista Vassily Sortino. Il giudice ha fissato l’udienza preliminare, aprendo formalmente la strada al processo in cui i due dovranno rispondere, a vario titolo, di diffamazione aggravata e atti persecutori ai danni dell’attore e comico palermitano Toni Matranga.
Secondo la ricostruzione della Procura, gli episodi contestati non rientrerebbero nella cornice della satira, né in quella della critica pungente, ma avrebbero travalicato entrambi gli ambiti fino a diventare “lesioni della dignità personale”, aggravate dall’uso sistematico di strumenti telematici e dall’enorme risonanza garantita dalle piattaforme social su cui il programma veniva pubblicato.
Il podcast, nato come forma di intrattenimento, sarebbe diventato infatti – stando all’accusa – un luogo di attacchi costanti e mirati, portati avanti con cadenza settimanale, nei quali Matranga veniva ridicolizzato non solo come artista, ma come individuo. Le puntate avrebbero ospitato frasi ritenute “inutilmente umilianti” e paragonate a vere e proprie invettive, sviluppate su un registro ripetitivo e sempre più aggressivo. A queste si sarebbero aggiunti fotomontaggi diffusi sulle pagine social del programma, dove il comico veniva rappresentato in versioni caricaturali e degradanti, alimentando una narrazione che, secondo gli inquirenti, aveva come unico scopo quello di colpirne reputazione, immagine e credibilità professionale.
Una delle condotte che più hanno pesato nel quadro accusatorio riguarda l’iniziativa del cosiddetto “salvadanaio”, creato a seguito della richiesta di cachet avanzata da Matranga per partecipare a una puntata del podcast. Nel contenitore era stata inserita un’immagine manipolata del volto del comico, e durante gli episodi successivi Cardinale e Sortino invitavano gli ospiti a inserire banconote nella fessura posta a livello della bocca, accompagnando il gesto con commenti giudicati volgari, allusivi e denigratori.
Sarebbe stato questo insieme di contenuti a generare nella vittima un crescente stato di ansia e turbamento. La Procura sostiene che le offese, unite alla diffusione capillare attraverso social e piattaforme streaming, abbiano costretto Matranga a ridurre drasticamente le presenze pubbliche e le attività legate al mondo dello spettacolo, temendo nuove umiliazioni o provocazioni. In uno degli episodi contestati, inoltre, Sortino avrebbe rivolto al comico una frase ritenuta intimidatoria, sostenendo che eventuali denunce sarebbero finite nel nulla e che proprio quell’esito sarebbe stato utilizzato nel podcast per deriderlo ulteriormente.
Cardinale e Sortino affronteranno l’udienza preliminare assistiti dai loro difensori. La persona offesa, rappresentata dall’avvocato Marcello Ros, si è costituita parte civile.
La replica di Sortino e Cardinale
“Quanto abbiamo letto ci porta a esprimere piena solidarietà all’operato della magistratura, anche perché il processo costituirà l’occasione per dimostrare che si è trattato a tutti gli effetti di esercizio di satira e, allo stesso tempo, di critica e di informazione. Su questo caso, la nostra ultima replica resta un aneddoto. Il podcast Egoriferiti aveva due rubriche: una dedicata a Tony Matranga e l’altra a Ficarra e Picone. La seconda si chiamava “Parlare male di Ficarra e Picone”, e con gli ospiti discutevamo di come i loro ultimi prodotti satirici non fossero più di alto livello come un tempo.
Risultato: Picone ha chiamato Giuseppe Cardinale e alla fine ci ha fatto i complimenti. Matranga, invece, ci ha querelato per diffamazione. Due modi diversi di reagire a due gag comiche riguardanti comici — e che mostrano cosa sia la signorilità nel mestiere dell’artista”.




