La Fials Cisal, insieme a Uilcom Uil e Confsal Libersind, proclamano lo sciopero in occasione dello spettacolo di inaugurazione della stagione della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, il prossimo 21 novembre, per la prima di Aleko-Pagliacci. Medesime motivazioni per tutte e tre le sigle sindacali che vertono attorno a diversi temi: la dotazione organica, l’organizzazione del [coffice_banner slot="article_inline1"] lavoro, la trasparenza di staff, consulenti, soprintendenza e governance, la qualità artistica e le reiterate segnalazioni dei lavoratori rimaste inascoltate.
La nota della Fials Cisl
“Tutte le tematiche sottoposte in plurime e reiterate richieste alla Fondazione, puntualmente ignorate, o seguite da risposte negative, insoddisfacenti o elusive – spiegano i rappresentanti sindacali – il tema della dotazione organica, che presenta lacune evidenti cui si sopperisce con un ricorso crescente al personale a tempo determinato, investimento economico e professionale che alla scadenza dei 36 mesi viene spazzato via, secondo una logica “usa e getta” che il sindacato non può tollerare”. I lavoratori e scioperano anche contro l’atteggiamento della governance: “Il sovrintendente appare impermeabile a preghiere, consigli e critiche costruttive – proseguono – trincerandosi talvolta dietro presunti complotti o dietro risultati ottenuti grazie al sacrificio economico dei lavoratori”.
“Da diversi anni, nonostante i bilanci in attivo, il personale rinuncia a parte della propria retribuzione, garantendo alle casse della Fondazione circa 1,5 milioni di euro annui, senza i quali il Teatro Massimo non potrebbe proseguire le proprie attività. Nessuna operazione manageriale ha attenuato questo peso e nessun reale coinvolgimento del capitale privato, come previsto dalla legge, è stato promosso. L’unico contributo straordinario proviene dal Comune, coprendo circa il 30% della somma, già erosa dal caro vita. Anche la qualità artistica è diventata un tema marginale e residuale per la direzione”.
Il sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta
«La Fondazione Teatro Massimo conferma il massimo rispetto per il diritto di sciopero e per il ruolo delle organizzazioni sindacali. Sono in corso tutte le verifiche necessarie per garantire lo svolgimento dello spettacolo del 21 novembre. Negli ultimi anni il Teatro Massimo ha lavorato con rigore, trasparenza e responsabilità, raggiungendo risultati riconosciuti a livello nazionale e internazionale, sia sul piano artistico, sia su quello economico. Proprio per questo, la collaborazione interna e il confronto costruttivo con le sigle sindacali rimangono una priorità assoluta della Fondazione. Per quanto concerne le questioni sollevate da queste ultime, la Fondazione è già impegnata in tavoli di approfondimento tecnici, come previsto dalla normativa e dai contratti collettivi vigenti. Alcuni temi richiedono analisi strutturali, altri sono già oggetto di interventi in corso. La disponibilità al dialogo non è mai venuta meno e proseguirà, in un clima di serietà e rispetto reciproco. Il Teatro Massimo appartiene alla città e ai suoi lavoratori, e l’impegno della Fondazione, come sempre, è rivolto a garantire qualità artistica, stabilità, continuità dei servizi e corretti rapporti sindacali. In questi anni ho sempre ascoltato tutti e continuerò a farlo. La porta della Sovrintendenza è aperta ad ogni confronto, nell’interesse del Teatro, dei lavoratori e dell’intera città».



