domenica, 9 Novembre 2025
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Tante insufficienze in un Palermo davvero brutto

Palermo, contro la Juve Stabia montagne russe e grande bluff – LE PAGELLE

Venghino, siori venghino sulle montagne russe rosanero. Qui si stravince la settimana prima e si perde come una squadretta da centro classifica quella dopo. Cosa? È il quarto anno di fila? Ma no, ma che dite: queste sono le montagne russe del circo Inzaghi. Nulla a che spartire con quelle di via del percorso e di quelle di via del gagliardo e prestativo.

Scherzi a parte, probabilmente il Palermo si è lasciato condizionare dagli avvenimenti politici regionali: è ormai accertato che per vincere in trasferta ci voglia una bella raccomandazione. Ma di quelle forti, però. Ma – come si diceva di lui – il Palermo ha fatto anche cose buone. Quali? Ve le elenchiamo. Ok, finito. E così alle “vespe” basta una punzecchiatina per aver la meglio su degli aquilotti diventati all’improvviso degli inermi passerottini. Il tecnico del Palermo, Inzaghi, aveva presentato la gara come una partita “per capire cosa vogliamo da fare da grandi”. La risposta c’è stata: ad occhio e croce, direi che i suoi ragazzi vogliano restare teenager per ancora tanto tempo.

IL PRIMO TEMPO

E pensare che, fino al gol dei padroni di casa, i rosanero, tutto sommato, non stavano neanche giocando malissimo. Certo, la voce “occasioni da gol” manteneva numeri imbarazzanti che neanche Italia Viva, però c’era aggressione alta e tentativi di fraseggio. La rete di Cacciamani, invece che causare la reazione dei rosanero, li ha afflosciati come una forma di burro nel microonde. Il fischio di fine primo tempo di Marchetti è un balsamo per i nostri occhi ed un calmante naturale per il reflusso gastroesofageo.

IL SECONDO TEMPO

Palermo alla riscossa? Sì, ciao amico mio… La squadra non c’è. In campo ha la stessa compattezza del PD quando c’è in ballo una segreteria e non vede la porta avversaria neanche con il cannocchiale. Parabola significa, tarantola ballerina. Ossia che Inzaghi provare a pescare senza esito fra quelli che gli sono rimasti a fargli compagnia in panchina e, nel frattempo, la Juve Stabia va vicina al raddoppio con un colpo di testa di Giorgini che si infrange sulla traversa. Il Palermo? Una pensione minima ad una settimana dalla sua riscossione: sparito! La sconfitta è una conseguenza inevitabile. Ma il problema non è se perdi, il problema è come perdi. Ed a Castellammare il Palermo ha fatto una brutta, brutta figura. Talmente brutta che la grande abbuffata contro il Pescara può tranquillamente essere ribattezzata “il grande bluff”. Sia benedetta la sosta e chi l’ha inventata. Anche perché la prossima gara sarà un’altra trasferta.

LE PAGELLE

Joronen s.v. Gli arriva un terra-aria di Cacciamani che lo impallina come un tordo ed un colpo di testa di Giorgini che timbra la traversa. Il resto della gara lo passa facendo l’uncinetto.

Bereszynski 6. Sopperisce con esperienza nelle occasioni in cui i padroni di casa fanno capolino nell’area rosanero.

Dal 70° Corona 5,5. Ennesima mossa della disperazione. Entra mettendo un pizzico di rabbia in più rispetto ai compagni, ma a questa squadra serve ben altro.

Bani 5. Non ha grossi grattacapi per tutto un tempo, ma, sul gol dei padroni di casa, Cacciamani gli fa girare lo testa come un astemio dopo dieci tequila bumbum. Condizione fisica da Ospizio Marino, gioca solo un tempo.

Dal 46° Peda 6. Non ha grosse responsabilità. Fa quello che può con quello che ha.

Ceccaroni 5,5. Dalle sue parti le vespe pungono poco. Meno presente in fase offensiva rispetto a tante altre occasioni.

Pierozzi 5. Emulo di Buster Keaton ne “Il cameraman”, da un suo scivolone nasce il gol della Juve Stabia. Resta, comunque, un lontanissimo amico di un cugino di un compagno di un parente del Pierozzi Superman ammirato contro il Pescara.

Dal 78° Diakitè s.v.

Segre 4,5. Insegue la palla, insegue gli avversari, insegue la palla, insegue gli avversari: una partita di inseguimenti manco fosse un film poliziesco. Il problema è che per tutta la partita non vede mai né la palla né gli avversari.

Ranocchia 4. Stiamo forse assistendo ad una delle più grandi incompiute in maglia rosanero? Se gioca una partita bene e dieci male, sicuramente sì. Gioca con le aquile, ma prende due gialli da pollo.

Augello 4,5. Effettua il primo cross della partita al minuto 80, dalla trequarti e in bocca al portiere. Completa una giornata da raccontare ai nipotini con un calcio di punizione al 90° che abbatte due satelliti Starlink. Non si hanno più tracce del pallone.

Palumbo 5,5. Si sbatte, è sempre nel vivo della manovra, ma predica nel deserto di una squadra abulica e senza idee. La qualità delle giocate ne risente.

Dal 62° Vasic 6. Buona l’abnegazione, decente la mezzora in campo. Ma pensare che possa incidere su una squadra dall’elettroencefalogramma piatto è come cercare di resuscitare un morto con un po’ di acqua e zucchero.

Brunori 5. Se la squadra non gira diventa normale che gli attaccanti patiscano. Ma ha le polveri bagnate il capitano.

Dal 62° Le Douaron 4,5. Mezzoretta di totale anonimato per il “Fantasma di Brest”, il calciatore più pagato della campagna acquisti 2024/2025.

Pohjanpalo 5. Per vedere un pallone giocabile è costretto ad andare nel negozio di articoli sportivi più vicino al Menti. Abbandonato al suo destino come una zatterina fatta con gli stuzzicadenti durante uno tsunami.

Inzaghi 5. Come un novello Dante, dovrebbe condurre la squadra al paradiso della Serie A. Ma alla sua squadra manca “l’amore che move il sole e l’altre stelle”. E lui ne è il primo responsabile.

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