lunedì, 20 Ottobre 2025
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Poche sufficienze fra i rosanero

Palermo, col Modena ecco Cuccaronen e bomber Bereszynski – LE PAGELLE

Palermo – Modena ci ha insegnato tre cose. La prima è che non basta avere uno stadio pieno di tifosi per vincere le partite. Fosse così il Palermo sarebbe quasi a punteggio pieno ed a pochi punti dalla matematica promozione in A. La seconda – ed è clamorosa – è che per vincere bisogna anche talvolta tirare verso la porta avversaria. Sembra assurdo, ma penso che anche su questo possiamo moderatamente essere d’accordo. La terza – ed è quella che probabilmente unirà plebiscitariamente il tifo rosanero urbi et orbi – è che la frase “un anno fa una partita così l’avremmo persa” ci ha francamente frantumato a coriandoli fini fini fini l’apparato urogenitale. Perchè – va bene l’imbattibilità, va benissimo una difesa granitica, va alla ultrastragrande una classifica da sogno – ogni tanto qualche scontro diretto casalingo sarebbe pure divertente vincerlo. O no?

IL PRIMO TEMPO

La Inzaghi’s band chiude in vantaggio il primo tempo senza neanche capire come sia successo. Tutto merito di quel gran Jacopo di un Segre che sfrutta un pim-pom-pam di Pohjanpalo in area per toccarla con settantanove parti del corpo e poi scaraventare un termosifone a doppia colonna alle spalle del povero Chichizola. Tutto qua il primo tempo di Palermo – Modena? Praticamente sì, facciamocene una ragione.

IL SECONDO TEMPO

Il secondo tempo, invece, è un monologo del Modena e chi vi racconta di un buon Palermo avrà sicuramente visto una cassetta VHS di qualche tempo fa. Dal vangelo secondo Pippo, Segre (ammonito) non rivede il campo e Joronensantosubito toglie almeno un paio di palloni dalla rete. Nulla, però, può su fuoco amico. È, infatti, Bereszynski ad impallinarlo con una mira da cecchino: colpo di testa sotto il sette e gialloblù a festeggiare. Il Palermo non si riprende. Inzaghi prova a mettere forze fresche in campo, ma dalla cintola in su non si tiene un pallone neanche cospargendo gli scarpini con quel famoso adesivo cianoacrilato in formulazione liquida. Anzi.

Il Modena continua a trasferirsi in gita premio con pranzo al sacco dalle parti della porta rosanero ed il neoentrato Mendes provoca al tifo rosanero diverse evacuazioni intestinali con un tiro che fa barba e capelli al palo di sinistra della porta di Joronen. Chiffio di fischi, cioè, fischio di Chiffi: tutti a casa. Il Palermo non perde, però non vince. La metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto non è (quasi) mai stata così attuale.

LE PAGELLE

Joronen 7. Sulle conclusioni dei modenesi, come direbbe la Cuccarini, vola con quanto fiato in gola. Ti aspetti tanto dal finlandese in attacco ed, invece, quello giusto, oggi, è quello che sta in porta. Cuccaronen.

Pierozzi 6,5. Da buon mattoncino chiude con dovizia il muretto sul centrodestra. Mancano le sue progressioni, ma si fa di necessità virtù.

Peda 6,5. Come ci hanno insegnato precedenti guide tecniche, è, ormai, consolidato e prestativo. Il fatto che non ci stupisca più significa che è entrato nel novero dei titolari di questa squadra.

Ceccaroni 6,5. È pindarico come affronti con autorevolezza le offensive del Modena per poi ripartire in improbabili coast-to-coast verso la porta gialloblù. Sicurezza.

Diakitè 6,5. Baracus mette cuore e polmoni al servizio della causa. Chiedergli pure i piedi sarebbe stato eccessivo.

Dal 70° Bereszynski 5. Siccome Superpippo ha ragioni che la ragione non conosce, invece di fargli fare il centrale gli lascia le chiavi della fascia destra. Lui le perde ed in attesa del duplicato mette alle spalle di Joronen un colpo di testa di rara bellezza. Bomber.

Segre 6. Sufficienza stiracchiata solo per il gol. Per il resto tanta sofferenza e corsa sempre ad inseguire.

Dal 46° Gomes 5. Entra per dare nuova linfa alla mediana rosanero ma finisce per correre a ‘mmatula come il compagno.

Ranocchia 6. È il più geometrico dei centrocampisti, quest’oggi. Peccato abbia nelle gambe un utilizzo part-time.

Dal 58° Blin 5. Come il resto del reparto, non pervenuto.

Augello 6,5. Da un suo cross nasce il gol del Palermo. Ne mette dentro tanti altri. Non sempre precisi, non sempre puntuali. Ma, quando carica il sinistro verso l’area di rigore, la sensazione che gli avversari siano in pericolo è costante.

Palumbo 5,5. Non gli riesce quello a cui è maggiormente votato: inventare la giocata decisiva. Troppo scolastico e poco assecondato, finisce come un tonnarello nella rete gialloblù. Sul gol del pari modenese lascia a Zanimacchia tutto il tempo del mondo per metterla in mezzo.

Brunori 5,5. Quando un attaccante viene definito “generoso”, solitamente, è perché non vede più la porta neanche con il cannocchiale. Sacrificato sull’altare dello scacchiere tattico inzaghiano, perde la bussola. Disorientato.

Dal 58° Le Douaron 5,5. Entra in campo con il Palermo arroccato in difesa e gli tocca solo un mezzo colpo di testa su corner.

Pohjanpalo 5,5. Sgomita e lotta come nei peggiori bar di Caracas, ma non gli arriva un pallone decente neanche per errore.

Inzaghi 5,5. La classifica sorride e ha ragione lui. Tre pareggi su cinque gare in casa, però, sono un campanellino da non sottovalutare. Stavolta non riesce a tirare fuori alcun coniglio dal cilindro. Struccato.

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