domenica, 12 Ottobre 2025
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La preoccupazione della segretaria generale del sindacato di Palermo Trapani, Federica Badami

“Un fallimento di tutti”: la Cisl sull’omicidio Taormina. “Città allo sbando”

“La città è allo sbando, il fallimento è di tutti se le giovani generazioni pensano che armarsi di odio e violenza sia il modo di vivere Palermo”. Con queste parole la segretaria generale della Cisl Palermo Trapani, Federica Badami, commenta la tragica morte di Paolo Taormina, il giovane di 21 anni ucciso la scorsa notte durante una rissa in via Spinuzza, nel cuore della movida palermitana.

Badami esprime il cordoglio del sindacato e la vicinanza alla famiglia della vittima, sottolineando come l’ennesima tragedia della notte palermitana rappresenti “una ferita profonda per l’intera comunità, un segnale del disorientamento e dell’assenza di punti di riferimento che colpiscono troppi giovani”.

“La città piange l’ennesima giovane vita persa senza un perché — afferma la segretaria della Cisl —, ma serve un intervento immediato: i cittadini hanno paura. Le risse sono ormai all’ordine del giorno, i commercianti del centro storico non si sentono al sicuro e troppo spesso a farne le spese sono anche i lavoratori. Palermo vive una stagione di violenza diffusa che va affrontata con decisione e responsabilità collettiva”.

Badami pone inoltre una domanda che definisce “cruciale” per la riflessione pubblica: “Ma l’accesso alle armi a Palermo, anche ai giovani, è diventato così semplice? È un interrogativo che deve diventare un punto di partenza per un’azione comune di chi ha davvero a cuore questa città”.

Il segretario Cisl richiama poi l’attenzione sul cambiamento della percezione di sicurezza: “L’immagine di Palermo sta cambiando agli occhi dei cittadini e dei turisti. Il rischio è che la paura e la violenza producano non solo danni economici, ma anche un grave colpo alla reputazione di una città bellissima, che ha sempre tanto da offrire”.

Infine, l’appello all’unità e alla prevenzione: “Bisogna rispondere uniti allo sbando con una strategia che parta dalle scuole, diffondendo i valori del rispetto della vita, della tolleranza e del ripudio delle armi. Lo Stato deve far sentire la sua presenza con presidi costanti, ma anche con un lavoro strutturale e lungimirante di prevenzione. Palermo è in emergenza e non può più aspettare”.

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