È stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari il fermo di Giuseppe Cangemi, sessantadue anni, accusato di avere ucciso il cognato Stefano Gaglio, 39 anni, freddato a colpi di pistola davanti alla farmacia in cui lavorava come magazziniere.
Cangemi, marito di una delle sorelle della compagna della vittima, ha dichiarato di non ricordare bene cosa sia accaduto, parlando di uno stato di confusione e di vuoti di memoria. Gli investigatori della mobile, diretti da Antonio Sfameni, ritengono invece che abbia agito con freddezza, conoscendo gli spostamenti quotidiani di Gaglio. Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l’intera scena, mostrando il volto dell’assassino e l’attimo in cui i due si sono incrociati con lo sguardo prima degli spari.
Il delitto è avvenuto alle 9.11, in via Guglielmo Oberdan, a pochi passi da piazza Principe di Camporeale. Gaglio era appena arrivato al lavoro a bordo di uno scooter Honda Sh quando è stato raggiunto dai colpi. È morto pochi istanti dopo, nonostante il tentativo di rianimazione da parte di un medico di passaggio e dei sanitari del 118. L’assassino ha poi raggiunto a piedi viale Regina Margherita e si è poi allontanato in scooter in direzione di corso Camillo Finocchiaro Aprile.
Sul movente restano ancora zone d’ombra. Le indagini si concentrano su rancori familiari e su una lite legata a questioni ereditarie. Gli inquirenti escludono collegamenti della vittima con ambienti mafiosi o criminali. Con la convalida del fermo, per Cangemi si aprono adesso le porte del carcere.