sabato, 30 Agosto 2025
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Misura preventiva contro la “malamovida”

Palermo, aggressione alla Cioccolateria Lorenzo: il questore emette due avvisi orali

Il questore di Palermo, Maurizio Calvino, ha emesso due avvisi orali nei confronti di un uomo di 55 anni e di un ragazzo di 16 anni, individuati come responsabili della violenta aggressione avvenuta lo scorso luglio ai danni dei dipendenti della Cioccolateria Lorenzo di via IV Aprile, nel quartiere Kalsa.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, l’episodio è scaturito dall’insofferenza del 55enne per la presenza di alcuni cassonetti vicino alla sua abitazione. L’uomo, spalleggiato dal figlio e da un altro minorenne, avrebbe fatto irruzione nel locale e, dopo una discussione, avrebbe colpito i dipendenti anche con un tirapugni. Una delle vittime è stata medicata al Policlinico di Palermo con una prognosi di 13 giorni. Le indagini, basate sulle immagini di videosorveglianza e sulle testimonianze raccolte, hanno permesso di identificare i responsabili e di ricostruire che già nei giorni precedenti vi erano stati altri episodi di litigi e aggressioni verbali legati al posizionamento dei contenitori per la raccolta differenziata.

I due avvisi orali sono stati emessi nell’ambito di una più ampia strategia di contrasto alla cosiddetta “malamovida”, che la Polizia di Stato porta avanti nel centro cittadino e nelle aree caratterizzate da forti flussi di giovani. Oltre ai servizi di presidio e controllo del territorio, la Questura punta anche su strumenti di natura preventiva come gli avvisi orali: provvedimenti che hanno lo scopo di richiamare i destinatari – ritenuti socialmente pericolosi anche per precedenti di polizia e frequentazioni con pregiudicati – a modificare il proprio comportamento, imponendo prescrizioni specifiche.

Il mancato rispetto di tali prescrizioni può comportare l’adozione di misure più restrittive e afflittive. Nel caso specifico, gli avvisi orali rappresentano quindi un richiamo formale per i responsabili della spedizione punitiva, invitandoli a modificare la propria condotta sotto la vigilanza dell’autorità di pubblica sicurezza.

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