Marco Falcone, eurodeputato di Forza Italia, rompe il silenzio nel cuore della Sicilia azzurra. In vista del congresso regionale, definito da Falcone “storico”, il partito non avrebbe ancora offerto alcuno spazio concreto al confronto: “Purtroppo finora non vi sono state occasioni, né sedi idonee per discutere sul futuro di FI in Sicilia… quando le questioni politiche vengono interpretate attraverso le lenti dei rapporti personali, ecco che si cade nell’autoreferenzialità”, attacca l’esponente azzurro.
Falcone mette in luce il rischio che i risultati positivi del partito e del governo regionale siano percepiti come “autocompiacimento di qualcuno, anziché patrimonio comune”. Un monito diretto ai vertici isolani, affinché non nascondano le dinamiche interne sotto una narrazione di successo facile, ma favoriscano invece un confronto inclusivo.
L’eurodeputato sottolinea come il congresso regionale rappresenti un’opportunità per rilanciare il partito attraverso il coinvolgimento diffuso: “Mi auguro che tutti comprendano che il congresso deve servire a rafforzare il nostro partito, non ad allontanare gli elettori”, ammonisce.
Il richiamo al confronto coincide con l’annuncio della candidatura di Marcello Caruso, attuale commissario e aspirante coordinatore regionale, una figura centrata nel tentativo di dare una svolta al partito nel 2025.
Falcone pone così sul tavolo la questione della democrazia interna e della partecipazione. Il congresso regionale si avvicina e, mossi da un senso di responsabilità verso Berlusconi, i cittadini e il centrodestra siciliano, gli azzurri sono chiamati a scegliere tra la consolidazione intorno a dinamiche interne ristrette o l’avvio di una stagione di confronto autentico e sostanziale.