lunedì, 18 Agosto 2025
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Il neonato di cinque mesi, ferito gravemente a Gaza, è stato accolto in Italia insieme ad altri bambini

Neonato salvato da Gaza: Hani in Italia grazie a un’associazione palermitana

Hani ha solo cinque mesi e porta già sul corpo il segno indelebile della guerra. Un bombardamento ha distrutto la sua tenda, strappandogli una gamba fino all’anca. Ma la sua storia, fatta di dolore e speranza, ha oggi una luce nuova: il bambino è stato portato in Italia grazie all’impegno di medici, volontari e istituzioni che hanno reso possibile quello che in molti hanno definito un piccolo miracolo.

A raccontarlo è stato il Comitato Nour Ama e Cambia il Mondo, che insieme a figure come Angela Grasso, la deputata Carmen Di Lauro e tanti altri che hanno preferito restare anonimi, ha contribuito a salvare la vita del piccolo. Una rete di solidarietà che non si è fermata davanti a confini e difficoltà logistiche, animata dalla convinzione che l’amore e la cura possano prevalere sulla devastazione della guerra.

Nello specifico Elvira Dragonia Vernengo, nel ringraziare quanti hanno reso possibile quello che definisce un vero e proprio miracolo, ci lascia un racconto straziante di quello che tanti, troppi bambini stanno subendo a Gaza

«Insieme alla presidente dell’Associazione Liliana Vernengo e con l’ausilio di un gruppo internazionale di bellissime persone ci siamo mobilitati per cercare di attivare i canali ufficiali al fine di chiedere l’evacuazione per motivi sanitari di questi bambini che avevano ognuno delle patologie gravissime: malattie genetiche, paralisi, amputazioni, malnutrizione e tante altre situazioni cliniche non facili. Inoltre va ricordato che Gaza è sotto assedio e non ci sono più farmaci né medicine che possano essere utilizzate nella cura di questi bambini con quadri clinici complessi. L’impegno non è terminato e continueremo a monitorare la situazione sperando che la guerra si fermi e si possa tornare a una situazione di normalità».

Hani è arrivato in Italia insieme ad altri bambini in condizioni disperate. Qui, diverse strutture ospedaliere hanno aperto le porte per accoglierli con professionalità e calore umano. «Questa è l’Italia che ci piace: accogliente e solidale» hanno sottolineato il dottor Spinelli e Fausta Chicca Omodeo Sale, protagonisti del salvataggio.

La madre di Hani, giovanissima e determinata, continua ad allattarlo stringendolo a sé con tenerezza, nonostante il dolore e la perdita. Un gesto che diventa simbolo di resistenza e amore materno in un contesto segnato dalla distruzione.

«Domani si ricomincia – scrivono i volontari del Comitato – ma oggi lasciateci gioire di questo piccolo miracolo».

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